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Obbligo di segnalazione di “Scout Speed“ o di altro sistema di controllo della velocità in funzione, tramite scritta luminosa e ben visibile da porre sulla stessa auto usata dalla Polizia Municipale: è quanto ha stabilito la Corte di Cassazione con l'ordinanza 29595 emessa dalla Seconda sezione civile, stabilendo che qualora gli autovelox mobili non fossero correttamente segnalati, le multe andranno annullate.
ICon il suo pronunciamente, la Suprema Corte ha respinto il ricorso proposto dal Comune di Feltre, che si opponeva all'annullamento di una multa elevata nei confronti di un automobilista, che a dicembre 2015 percorreva a 85 km/h un tratto stradale dove non bisognava superare i 70 km/h, così come accertato da uno “Scout Speed”.
La decisione della Cassazione conferma quelle già emesse dal Tribunale e dal Giudice di Pace di Belluno, che avevano stabilito come il Codice della Strada preveda l'obbligo di "presegnalazione" delle postazioni di controllo della velocità, obbligo che si applica anche per le postazioni “mobili“ a prescindere dal fatto che un decreto ministeriale (n. 282 di giugno 2017) all'art. 7.3 dell'allegato 1 non prevedesse l'esibizione della scritta luminosa.
Secondo i giudici della Cassazione, infatti, il Codice della Strada prevale sui decreti ministeriali: in particolare, "in quanto legge ordinaria dello Stato, è fonte di rango superiore e non può essere derogata da una di rango inferiore e secondario come quella emanata con il decreto ministeriale, sicché ove si manifesti un contrasto fra le previsioni della legge e quelle del decreto ministeriale, è quest'ultimo che cede dovendo essere disapplicato dal giudice ordinario".