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Le multe elevate con un autovelox che non è stato tarato correttamente sono da annullare? Sì, secondo la sentenza 9645/2016 Corte di Cassazione pubblicata l'11 maggio con la quale gli Ermellini hanno ripreso precedenti pronunciamenti, bacchettando le amministrazioni pubbliche che negli anni non si sono adeguate alle norme di legge e alle varie sentenze che si sono succedute.
Per la Corte, se la taratura degli autovelox non è verificata con periodicità, le multe per eccesso di velocità elevate utilizzando tali apparecchi possono essere impugnate per annullamento.
La Seconda Sezione Civile ha chiarito che autovelox e apparecchi simili devono essere sottoposti a verifica periodica della taratura e che in assenza di tali controlli le sanzioni elevate non sono valide. Le tarature devono essere documentabili dalle amministrazioni che hanno in gestione gli apparecchi.
Nel dispositivo della sentenza (Presidente Petitti, Relatore Oricchio) si critica la «palese irragionevolezza di un sistema e di una Amministrazione, che... finirebbe per concretizzare, in pratica, un incredibile risultato: quello per cui una qualunque bilancia di un mercato rionale è soggetta a periodica verifica della taratura, nel mentre non lo è una complessa apparecchiatura, come quella per la verifica della velocità, che svolge un accertamento irrepetibile e fonte di gravi conseguenze per il cittadino proprietario e/o conducente di veicolo».
Nella sentenza in oggetto, che ha accolto il ricorso di un automobilista multato, cancellandone la sanzione, da piazza Cavour sottolineano che «deve ritenersi affermato il principio che tutte le apparecchiature di misurazione della velocità (che è elemento valutabile e misurabile) devono essere periodicamente tarate e verificate nel loro corretto funzionamento, che non può essere dimostrato o attestato con altri mezzi quali le certificazioni di omologazione e conformità».