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Il Giudice di Pace di Treviso ha accolto il ricorso presentato da una società di trasporti contro la multa di 954 Euro e 3 punti sulla patente comminata in seguito agli scatti di un autovelox installato in tangenziale, sempre a Treviso.
L’automobilista multato era al volante di un furgone intestato, appunto ad una società di trasporti di Trani, ed aveva superato di 11km/h il limite consentito dalle prescrizioni in quel tratto di strada. “La legittimità dei sistemi di rilevamento della velocità è stata oggetto negli anni di svariati dibattiti e aveva visto i Giudici di Pace, per lo più, avallare le difese della pubblica amministrazione. Ora si profila un “nuovo orientamento” - ha spiegato l’avvocato Fabio Capraro a Trevisotoday -. Non è da escludere che in un futuro le richieste e relative sentenze possano aumentare e quindi dar vita ad un danno erariale per le casse degli enti pubblici non indifferente. Tutto ciò almeno fino a quando gli apparecchi di rilevamento non verranno regolarmente omologati come previsto dalla legge“.
Per chiarire la decisione del Giudice di Pace e, quindi, la possibilità che si crei un precedente importante, bisogna specificare la differenza tra “approvazione” e “omologazione” dove la prima vale per un singolo esemplare, mentre nel secondo caso ci si riferisce a un'intersa serie di apparecci omologhi.
Il comma 6 dell’art. 142 del Codice della Strada, infatti, recita testualmente: “Per la determinazione dell’osservanza dei limiti di velocità sono considerate fonti di prova le risultanze di apparecchiature debitamente omologate”. Il punto, però, sta nel fatto che fino ad oggi si è dato per scontato che fosse sufficiente l’approvazione da parte del Ministero dei Trasporti delle singole apparecchiature e l’omologazione dei soli prototipi brevettati e depositati. La norma, invece, sembra affermare con estrema chiarezza che l’omologazione è requisito necessario per ogni singolo autovelox che è poi installato sulle arterie viarie. Non basta, dunque, la sola “approvazione”, ed è su questo che è fondata la sentenza del Giudice di Pace di Treviso.