Autovelox e tutor: le contromisure in commercio

Autovelox e tutor: le contromisure in commercio
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Esistono una serie di numerosi dispositivi tecnologici volti a rilevare autovelox e tutor. Ecco una panoramica dei sistemi più comuni
7 agosto 2012

Molto spesso rispettare i limiti imposti dal Codice della Strada risulta essere il modo migliore, ed anche quello più sicuro, per non farsi “cogliere in flagrante” da autovelox e tutor, tuttavia esistono una serie di numerosi dispositivi tecnologici volti a rilevare gli stessi e ad evitare sanzioni pecuniarie.

Praticamente tutti oramai disponiamo di uno smartphone o di un iPhone e quindi semplicemente ricorrendo a questi ultimi potremmo risolvere il problema. Esistono infatti applicazioni mobili come l’iCoyote volte a segnalare la presenza dei dispositivi per il controllo della velocità, siano essi di tipo fisso o di tipologia mobile.

Questo grazie ad una condivisione di dati da parte degli utenti, che permettono al sistema di rimanere aggiornato su autovelox e condizioni del traffico in tempo reale, valutando le segnalazioni operate dalla comunità stessa, ma sulla stessa scia esiste anche l’applicazione Autovelox Italia – CamSam, quest’ultima utilizzabile anche su Android.

Molto più comuni e oramai conosciutissimi i rilevatori utilizzati dai sistemi di navigazione satellitare, che segnalano però le postazioni fisse e non quelle mobili, ma che permettono comunque di conoscere in molti casi quando si stanno percorrendo tratti stradali a velocità controllata.

Meno noti invece dispositivi quali gli “intercettatori” o i “blinder”. I primi sono importabili dagli USA o da alcuni Paesi europei e segnalano la presenza di telelaser o autovelox, mentre i secondi hanno la capacità di disturbare il segnali del primo rilevatore di velocità, grazie ad un impulso luminoso emanato da sensori infrarossi gestiti da una centralina elettronica, ed alcuni modelli sono in grado di azzerare il volume dell’impianto audio, così da permettere al guidatore di capire quando un telelaser è stato reso inoffensivo.

Classica, soprattutto sulle motociclette, la targa a scomparsa, ma molto rischiosa in termini di sanzioni qualora venisse compiuto un accertamento ravvicinato.

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