Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
I moderni sistemi di rilevazione della velocità dei veicoli, a partire dagli autovelox di ultima generazione e soprattutto dal sofisticato Tutor, offrono diverse potenzialità che fino ad ora non sono ancora state sfruttate fino in fondo.
Le potenzialità del Tutor
Queste apparecchiature infatti possono essere utilizzate anche per controllare a distanza eventuali irregolarità sulle assicurazioni dei veicoli, accedendo alle banche dati delle compagnie assicurative dopo aver rilevato il numero di targa. In futuro inoltre il sistema Tutor potrà essere utilizzato anche per riscuotere i pedaggi a distanza sulla rete autostradale, andando gradualmente a sostituire le odierne barriere e i caselli.
Se per quest'ultima innovazione però bisognerà ancora aspettare diversi anni, per quanto riguarda il controllo a distanza delle assicurazioni il Governo ha già dato il via libera legislativo.
Via libera alle telecamere che "spiano" l'assicurazione
Dal prossimo 1 gennaio 2014 infatti le apparecchiature che rilevano la velocità di auto, moto e veicoli commerciali - Tutor, autovelox e telecamere che controllano gli accessi nelle zone a traffico limitato – e che sono dotate delle più recenti tecnologie capaci di rilevare anche una serie di ulteriori informazioni sui veicoli in transito, avranno la facoltà di comunicare alle Forze dell'Ordine eventuali irregolarità sulla copertura assicurativa obbligatoria (Rc Auto).
A partire dal prossimo anno quindi gli occhi delle più moderne telecamere saranno in grado di incrociare i numeri di targa con i dati contenuti nelle banche dati delle compagnie di assicurazione autorizzate ad operare in Italia e di comunicare eventuali irregolarità direttamente alla Polizia, che a questo punto può avere la facoltà di richiedere all'intestatario della polizza di presentarsi per esibire il contratto di assicurazione.
Cosa dice il CdS
Il semaforo verde legislativo all'utilizzo di questa tecnologia è arrivato grazie alla modifica dell'articolo 193 del Codice della Strada introdotta dalla Legge di Stabilità. Il legislatore è intervenuto sostanzialmente aggiungendo tre commi.
“I nuovi orizzonti raggiunti dalle tecnologie di rilevazione della velocità dovrebbero quindi consentire di arginare il fenomeno dei veicoli circolanti privi di regolare copertura assicurativa”
Il primo ammette che il controllo dei contratti di assicurazione obbligatori dei veicoli “può essere effettuato anche mediante il raffronto dei dati relativi alle polizze emesse dalle imprese assicuratrici con quelli provenienti dai dispositivi o dalle apparecchiature presenti sulle strade, omologati e gestiti dalle Forze dell’Ordine”.
Il comma 4-quater enuncia invece che “qualora, in base alle risultanze del raffronto dei dati risulti che al momento del rilevamento un veicolo munito di targa di immatricolazione fosse sprovvisto della copertura assicurativa obbligatoria, l’organo di polizia procedente invita il proprietario o altro soggetto obbligato in solido a produrre il certificato di assicurazione obbligatoria, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 180, comma 8”.
Il 4-quinquies infine afferma che “la documentazione fotografica prodotta dai dispositivi o apparecchiature elettroniche, costituisce atto di accertamento, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 13 della legge 24 novembre 1981, numero 689, in ordine alla circostanza che al momento del rilevamento un determinato veicolo, munito di targa di immatricolazione, stava circolando sulla strada”.
Obiettivo: stop ai veicoli senza assicurazione
I nuovi orizzonti raggiunti dalle tecnologie di rilevazione della velocità dovrebbero quindi consentire di arginare il fenomeno dei veicoli circolanti privi di regolare copertura assicurativa, che purtroppo in Italia ha ormai proporzioni davvero preoccupanti. I recenti studi statistici infatti hanno rilevato che sul territorio italiano il 6-7% dei veicoli circolano senza assicurazione, una percentuale che corrisponde a più di 3,5 milioni di mezzi, a cui si deve attribuire parte della responsabilità dei costi folli delle polizze nel nostro Paese.