Autotrasporto: incentivi per chi acquista “pulito”

Autotrasporto: incentivi per chi acquista “pulito”
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Il Ministero dei Trasporti conferma la politica di investimenti a favore delle imprese di autotrasporto che vogliono rinnovare la flotta
19 settembre 2016

In un contesto di mercato che presenta una notevole dinamicità (ad agosto, crescita a doppia cifra per autocarri, +62,2%, insieme a rimorchi e semirimorchi, +8,8% ed autobus, +9%), arriva la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e quello Direttoriale riguardanti le modalità di erogazione delle risorse 2016 per gli investimenti a favore delle imprese di autotrasporto che fino al 15 aprile 2017 potranno acquistare veicoli industriali a trazione alternativa (CNG, LNG, Elettrico) e rimorchi e semirimorchi per il trasporto intermodale.

Quello del trasporto merci e persone su gomma è un settore vitale per l’economia del Paese: nei primi otto mesi del 2016, sono stati rilasciati 13.946 libretti di circolazione di nuovi autocarri (+36,1%) e 9.477 libretti di circolazione di rimorchi e semirimorchi pesanti (+32,7%). Il mercato degli autobus con portata superiore a 3.500 kg, pur registrando un rialzo del 9% ad agosto, nel progressivo da inizio anno riporta una flessione del 5,5%, con 1.610 libretti rilasciati.
 

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Come evidenziano i dati, la variazione positiva registrata nel mese deriva da un rialzo dei volumi nei segmenti degli autobus turistici, dei minibus e degli scuolabus, mentre il comparto dei mezzi finanziati – autobus urbani e interurbani – continua a presentare pesanti cali a due cifre.

Con un’età media superiore ai 12 anni, il comparto autobus detiene il primato quanto ad anzianità, tra le diverse tipologie di veicoli circolanti in Italia: un dato preoccupante, soprattutto ai fini della sicurezza, se si considera che gli autobus sono destinati al trasporto collettivo delle persone e che hanno percentuali di utilizzo nettamente superiori a quelle di un'auto privata.

L’anzianità del parco produce ovviamente conseguenze molto negative in termini di impatto ambientale, efficienza a livello di consumi e sicurezza stradale. Solo un piano di investimento pluriennale nel comparto TPL può garantire un ricambio del parco circolante, oltre a consentire all’industria nazionale, che oggi lavora a meno della metà della sua capacità produttiva, di ripartire, raddoppiando la produzione in risposta alla domanda pubblica.
 


L’assenza di una pianificazione del trasporto pubblico e di una strategia di intervento a medio termine, indirizzate all'efficienza e alla qualità del servizio, hanno causato, infatti, anche l’indebolimento di un intero settore industriale, presente invece in tutti i major market europei.

«Puntare sull'innalzamento degli standard di sicurezza e di efficienza ambientale dei veicoli - commenta Andrea Zambon Bertoja, Presidente della Sezione Rimorchi di ANFIA - ottimizzando la catena logistica ed incentivando il trasporto intermodale sono gli obiettivi che abbiamo condiviso con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il quale, anche quest’anno, ha deciso di incentivare le imprese di autotrasporto per il rinnovo e l’adeguamento tecnologico del materiale rotabile. Siamo molto soddisfatti: il Ministero, con i provvedimenti degli ultimi quattro anni, sta dando vita ad una vera politica di investimenti per il rinnovo delle flotte. Oltre ad aiutare il mercato dei veicoli rimorchiati a riprendersi dopo un lungo periodo di crisi, incentivando l’acquisto dei veicoli a trazione alternativa, questa politica premia le aziende che investono in sicurezza, efficienza ambientale e logistica».

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