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Basta dare un'occhiata all'andamento dei listini della Borsa per capire che sotto c’è qualcosa: nel panorama depresso di Piazza Affari degli ultimi giorni spicca al contrario la performance positiva del titolo Atlantia, che in un paio di sedute si è rivalutata di quasi il 13%.
E’ evidente che analisti, operatori ed investitori stanno scommettendo forte sulla chiusura imminente della trattativa tra Governo e famiglia Benetton, principali azionisti di Atlantia e della controllata Aspi, titolare della concessione autostradale.
Mentre il Paese è fermo per la crisi del Covid-19, il dialogo tra le parti è non solo ripartito, ma sarebbe ormai giunto - questo il dettaglio alla base dell’euforia in Borsa - alla fase finale.
In un incontro non confermato - ma altamente probabile - tra Paola De Micheli, titolare del dicastero competente di Infrastrutture e Trasporti, ed i rappresentanti della società, si sarebbe trovato l’accordo per chiudere il contenzioso sulle concessioni autostradali, argomento che trova radici nella tragedia del Ponte Morandi.
Secondo quanto riportato da alcuni organi di stampa, l’ipotesi prevederebbe una penale da 2 miliardi di euro a carico di Aspi, la riduzione delle tariffe per i pedaggi sulle tratte in gestione del 5%, la conferma del piano di investimenti in manutenzione e, soprattutto, la cessione del pacchetto di maggioranza delle azioni nel capitale di Autostrade, che verrebbero acquisite dallo Stato attraverso la Camera Depositi e Prestiti e da investitori stranieri.
In cambio di queste pesanti cessioni, Atlantia otterrebbe la sterilizzazione dell'articolo 35 del decreto Milleproroghe (nel frattempo diventato legge) che prevede per lo Stato italiano la possibilità di revocare le concessioni autostradali con il pagamento di una penale ridotta a circa 7 miliardi di euro.
Non resta che attendere la formalizzazione dell’intesa, in un documento ufficiale: questioni di giorni, forse.
Intanto, Atlantia in Borsa continua la sua corsa.