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Certe volte le coincidenze colgono di sorpresa tutti, anche noi che dovremmo essere "sul pezzo" più degli altri per dovere professionale. E così il comunicato stampa diffuso ieri da Autostrade per l'Italia sull'ottenimento di un'ottima valutazione ESG (Environmental, Social, Governance) attribuito da una società internazionale di valutazione (SustainAnalytics) che riporta frasi tipo:
"Autostrade per l’Italia proseguirà e intensificherà il proprio impegno a sostegno di una mobilità innovativa per il futuro, per offrire al Paese una infrastruttura sicura, resiliente ai cambiamenti climatici e destinata a durare nel tempo"
Non mi aveva scosso più di tanto. Fino a quando il nostro saggio ingegner Enrico De Vita mi ha fatto notare che il giorno dopo, cioè oggi, si apre a Genova l'udienza del processo per omicidio colposo plurimo, omicidio stradale, crollo doloso, omissione di atti d'ufficio, attentato alla sicurezza dei trasporti, falso e omissione dolosa di dispositivi di sicurezza sui luoghi di lavoro.
Cinquantanove imputati (e come testi due ex-ministri e l'attuale AD di ASPI) dovranno rispondere per il crollo di una infrastruttura che ha falciato 43 vittime innocenti. Chissà se la Società che ha emesso la benevola certificazione è al corrente di questi trascorsi e parimenti dello stato di numerose altre infrastrutture gestite per anni dagli ex amministratori di Autostrade per l'Italia che oggi si vantano di essere "al primo posto nell’ambito del settore delle infrastrutture di trasporto e tra i primi venti tra le oltre 14.000 aziende valutate in tutto il mondo" (cit.)?