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Un week-end di duro lavoro attende i tecnici di Cassa Depositi e Prestiti in via Goito, nel centro di Roma, chiamati a limare al centesimo l’offerta vincolante per acquisire l'88% di Autostrade per l'Italia, che dovrà arrivare ad Atlantia entro lunedì prossimo, non prima però di aver ottenuto il via libera dal CdA della società finanziaria controllata dal Ministero di Economia e Finanze.
Nell’attesa degli sviluppi di quella che ormai è diventata una querelle quasi infinita (iniziata, lo ricordiamo, all'indomani della tagedia del Ponte Morandi a Genova), a guadagnarci sono soprattutto i Benetton, certamente soddisfatti dello sprint in Borsa del loro titolo, per il quale ormai occorre sborsare (al momento in cui scriviamo) ben 15 euro per ogni azione, crescendo quindi del 50% in valore rispetto ai poco più dei 9 delle ultime sedute.
La definizione dell’offerta da parte di Cdp ruota intorno al cruciale punto dell'importo da assegnare ad Atlantia: il range pare compreso tra 11 e 12 miliardi di euro, forchetta che porterebbe ad un’offerta di circa 10 miliardi, cui però andrebbe detratto una sorta di “sconto“ per il mancato accordo entro i tempi in precedenza stabiliti, che potrebbe valore almeno il 10% del totale.
Facendo un po’ i conti dell’oste, con matita e foglio di carta, alla fine l'esborso complessivo per l'88% di Aspi potrebbe aggirarsi attorno agli 8 miliardi.
Una cifra di tutto rispetto, che comunque Cdp non potrebbe coprire da sola e per la quale è difficile ipotizzare un finanziamento bancario superiore al miliardo, visto i debiti ancora attivi di Autostrade.
L’ipotesi che sta prendendo corpo, relativa all'offerta per l'88% di Aspi, è mettere in campo una newco composta da Cdp ed investitori italiani (con quota di maggioranza) e stranieri.
Ma quali essi possano essere, al momento si tratta solo di illazioni: sul tavolo di Atlantia sono arrivate ben tredici manifestazioni di interesse per Aspi e di queste nove con passaporto straniero, con nomi importanti in ambito finanziario, ad iniziare da China Merchant Bank, Pggm (il più importante fondo pensioni olandese) ed Australian Super (fondo australiano), e Cdp potrebbe “pescare“ alleati nella sua proposta proprio in tale ambito.
L’unica certezza è che la proposta finale dovrà arrivare ad Atlantia non oltre lunedì mattina, ultimo giorno utile per rinviare l'assemblea già convocata per discutere la scissione di Autostrade; e non a caso, il CdA proprio il 19 ottobre ha fissato un consiglio, per valutare la proposta di Cdp.
Se venisse giudicare congrua e quindi accettabile, a Cdp verrebbe concesso un tempo di dieci settimane per compiere una due diligence approfondita sui bilanci della società e formulare quindi un'offerta definitiva.
Insomma, lunedì 19 ultimo giorno utile… ma non del tutto: la saga continua, con tutta probabilità scavallando oltre il 2020.