Autostrade: la revoca della concessione si allontana. M5S assume posizione più morbida

Autostrade: la revoca della concessione si allontana. M5S assume posizione più morbida
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Le elezioni in Emilia Romagna rafforzano la posizione dei contrari alla revoca all’interno dell’esecutivo. Il Ministero in attesa di pareri tecnici prima di prendere una decisione
28 gennaio 2020

Pare che il Movimento 5 Stelle, favorevole alla revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia dall’indomani del crollo del Ponte Morandi che provocò 43 vittime, stia assumendo una posizione più morbida nei confronti dell’ipotesi di revoca.

Stamattina il viceministro ai trasporti Giancarlo Cancelleri alla domanda di Radio 24 se sia possibile che non si arrivi alla revoca della concessione autostradale, ha risposto: «Per noi no, però può sempre accadere».

«Spingo per la revoca della concessioni, ma la convinzione in politica conta poco, dobbiamo batterci per dare ai cittadini una risposta seria. Il governo è ancora seduto al tavolo e nessuna decisione è ancora stata persa», ha sottolineato Cancelleri.

Intanto il mercato sta premiando il titolo di Atlantia, la holding controllante di Aspi, che sul FTSE MIB è in rialzo oggi del 5%. Gli investitori sembrano infatti più fiduciosi sul futuro della società dopo l’indebolimento del M5S in seguito ai risultati elettorali dell’Emilia Romagna, favorevoli al candidato di centrosinistra.

Nel caso la concessione non fosse revocata, secondo Milano Finanza di oggi, Atlantia sarebbe disposta a scendere al 50% di Autostrade per l’Italia dall’attuale 88,06%, lasciando aperta la porta all’ingresso di altri investitori.

Che secondo le indiscrezioni circolate nelle ultime ore potrebbero includere il fondo pubblico italiano F2i e Cassa Depositi e Prestiti, oltre ad altri soci esteri come GIC (Government of Singapore), il cinese Silk Road e gli americani Lazard ed HSBC.

All’interno dell’esecutivo si starebbe rinforzando la posizione del PD contraria alla revoca: il Governo potrebbe chiedere un abbassamento del 5% delle tariffe da spalmare su più anni, ma il Ministro dei Trasporti Paola De Micheli ha fatto sapere che è in attesa di ricevere pareri «di natura tecnica» per decidere insieme al resto del Consiglio dei Ministri il da farsi.

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