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Il primo passo della risalita agli onori delle cronache dell'ipotesi di revoca ad Autostrade per l'Italia delle concessioni da parte del governo arriva all'indomani del verificarsi di due eventi: l'approvazione alla Camera del Decreto Milleproroghe (che, tra le altre cose, nell'articolo 35 di fatto annulla la maxi-penale a carico dello Stato in caso di revoca dai 23 miliardi precedenti a 7 miliardi) e, su un fronte ancor più squisitamente politico, il ricompattamento delle forze di maggioranza, con l'allineamento del Pd alla strategia del Movimento 5 Stelle.
Pare che, sullo sfondo, ci sia stata anche una nuova proposta di revisione radicale della concessione inviata dal Governo alla famiglia Benetton che, attraverso Atlantia, detiene il controllo su Aspi, poi rimandata al mittente e che, secondo qualche voce di corridoio, starebbe anche pensando di mettere in vendita la società, e intanto spera nella caduta del governo Conte 2.
Quest'ultimo potrebbe essere uno dei scenari possibili, anche se il meno probabile e dalle conseguenze tutte da immaginare. L'altro prevede che la concessione potrebbe essere revocata e affidata - in provvisoria - all'Anas.