Autostrada a scrocco. Sulla A27 mancano 100.000 euro all'anno

Autostrada a scrocco. Sulla A27 mancano 100.000 euro all'anno
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La Polizia Stradale ha stimato che sull'autostrada A27 ogni anno si verificano mancati pagamenti per un totale 100.000 euro. Due le metodologie per bypassare il sistema
25 novembre 2014

L'autostrada A27 è lunga 84 km e collega Mestre a Ponte nelle Alpi (BL), dove poi si congiunge alla strada statale di Alemagna. Il tratto a pagamento però interessa solo una parte del tracciato e precisamente quella che ha origine dalla barriera di Venezia Nord per poi finire a quella di Belluno.

 

Ed è in questa tratta che si registrano circa 100.000 euro di mancati pagamenti ogni anno. La cifra è frutto di una stima della Polizia Stradale che non sempre riesce a fermare e multare i furbetti che tentano di non pagare il pedaggio autostradale. Non è andata bene però al quarantenne trevigiano che era riuscito a collezionare ben 4.000 euro di arretrati e alla ditta di Milano che ha totalizzato 17.000 euro di mancati pagamenti e che ora rischia il pignoramento dei beni.

 

Il modo per bypassare il sistema e attraversare la barriera senza pagare non è poi così difficile come potrebbero invece far pensare le numerose telecamere di sorveglianza poste al casello. Solitamente infatti chi vuole frodare le autostrade evitando il pagamento utilizza due diverse metodologie che si possono applicare esclusivmente al momento dell'uscita.

 

La prima, più spericolata, prevede di imboccare il casello in scia ad un veicolo provvisto di Telepass sfruttando l'apertura della sbarra, un po' come succede ai tornelli della metropolitana quando i "portoghesi" non vogliono pagare il biglietto da 1,50 euro.

 

Il secondo sistema, meno rischioso ma anche meno efficace, prevede l'utilizzo di un tessera viacard esaurita. La macchinetta per il pagamento restituisce a questo punto uno scontrino che abilita l'apertura della sbarra e che, in teoria, dovrebbe essere utilizzato per saldare il debito di mancato pagamento sul sito Internet dedicato o in un punto di assistenza, anche se poi nei fatti non succcede sempre così.

 

In questo caso però è inutile cantar vittoria. Se non si dovesse saldare il debito entro 15 giorni dalla data di emissione della ricevuta si andrà incontro al recupero forzoso del credito con il conseguente aggravio delle spese a carico del debitore.

 

Fonte: Ansa

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