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Ospite speciale dell’ultima diretta serale, per Automoto.it Prime Time, è stato Valentino Balboni. Un nome che è leggenda tra i collezionisti di auto Lamborghini. Ce lo hanno ricordato gli utenti collegati che lo salutavano da ogni dove, non solo in Italia.
Perché lui, classe 1949, ha iniziato a lavorare con patron Ferruccio da ragazzo e fino alla pensione. ne ha collaudate, approvate, davvero tante di auto da sogno della Casa di Sant’Agata. In collegamento live con noi dopo Raffaello Porro, alle domande discrete ma non troppo fattegli, Balboni risponde raccontando aneddoti unici. Di una vita fatta di passione e, soprattutto, di un'azienda oggi parte del colosso ma nata soprattutto dagli istinti e dalle competenze umane, italiane, emiliane.
Partito come giovane che ammira delle Miura fuori fabbrica, arriva a essere colui che giudica il prodotto finale, che consiglia i clienti. Una quarantina di minuti quelli di questo video dedicati a Balboni (dal 18-esimo), che non riassumono certo tutti i decenni di carriera, ma sono tutti da ascoltare.
Impossibile sintetizzare qui a pieno rendendo tutta l'umanità in un solo testo, per le molte verità che Balboni ci ha condiviso. Eccone alcune, uscite durante la video intervista informale con chi non solo si è meritato un'auto dedicata dalla Casa, per fine carriera, ma ha certamente conosciuto “vita, morte e miracoli” di quasi tutte le Lamborghini fino ai giorni nostri.
La prima volta: “Ricordo giorno e ora, un’emozione che non si scorda mai e il custode che alza quel cancello dove ero entrato come aiutante meccanico: ora vai è in mano tua, ma sei solo”.
Il padrone: “Il primo giorno di lavoro, vedo entrare uno coi capelli irti che urla dietro a tutti… Mi dicono che era lui, Ferruccio”.
I consumi: “Non li guardavamo per ultimi, durante i collaudi, è che non li controllavamo proprio: le Lamborghini dovevano essere le più veloci di tutte”.
I clienti: “Se ne intendono e Lamborghini li coccolava. Una volta erano persino contenti di avere un guasto e poter venire a vedere la riparazione”.
Auto del cuore: “....La Miura”.
Confronti tra costruttori: “Le nostre auto venivano prestate ai vicini, oltre il fiume. E viceversa, poi qualche volta qualcuno doveva ripararne una e gli dovevamo anche dare i ricambi”.
Sportive elettriche: “Anche con le auto elettriche sono belle da guidare e potenti, ma dopo un po…. Manca il motore e il suo suono”.
Noia di guidare, tanti anni per tanti chilometri? “Una Lamborghini, non annoia mai”.