Automotive Italia: serviranno 4 anni per tornare alla normalità (copiando i francesi e usando i soldi dell’Europa)

Automotive Italia: serviranno 4 anni per tornare alla normalità (copiando i francesi e usando i soldi dell’Europa)
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Secondo gli esperti i 50 milioni di incentivi sono solo un aiuto, ma per tornare ai livelli pre-Covid occorre sfruttare bene i soldi dell’Europa e fare un piano simile a quello proposto in Francia. Rete di colonnine e batterie nazionali basterebbero a dare fiducia?
24 luglio 2020

Come sempre piovono aggiornamenti con qualche dato e dichiarazione di interesse, dagli appuntamenti tra esperti del settore automotive. A livello Italia l’ultimo FORUMAutoMotive prima della pausa estiva, parla ancora dei seri problemi attesi in autunno, per il “sistema auto”. I 50 milioni stanziati per gli incentivi 2020, in parte già anticipati dalle maggiori Case, rappresentano solo un punto di partenza. Le maggiori società di consulenza e il neo segretario generale di Fim Cisl, Roberto Benaglia, hanno discusso con molti rappresentati del settore auto la difficile e complicata ripresa dopo il tracollo del lockdown. Una ripresa impossibile, senza interventi più ampi e mirati alle esigenze del settore. Le incertezze superano infatti le speranze, con il mondo sindacale preparato ad affrontare un nuovo autunno caldo, mentre gli utenti rimandano decisioni o acquisti.

“Nelle fabbriche si respira incertezza – dice Roberto Benaglia - bisognerà progettare investimenti che guardino al futuro e non a modelli di produzione superati. L’autunno ci preoccupa ma non è solo con gli ammortizzatori che si salvano i posti di lavoro bensì mettendo le aziende in condizione di superare questa pericolosa fase. Le soluzioni ci sono: lavorare sulle competenze, stimolare innovazione organizzativa, rendere le filiere affidabili”.

AlixPartners conferma che quest’anno l’industria perderà volumi simili all’intero mercato europeo pre-crisi e il “buco” nei prossimi tre anni sarà circa 220 miliardi di dollari di profitti in meno per il settore. L’automotive dovrà affrontare un deserto dei profitti ostico e tornerà ai volumi 2019 in tre o quattro anni. In questo recupero, contrariamente alla vecchia normalità pre-2020, conta la mobilità privata intelligente.

Lato Case, un esempio è quello di Ford che in sei mesi ha perso circa 600.000 immatricolazioni. Si conta anche sui fondi europei, per sviluppare un grande piano per la mobilità del futuro al pari di quanto fatto dai francesi: in 28 pagine hanno fissato e finanziato le azioni necessarie per dotare il loro Paese di una rete capillare di colonnine ricarica e per diventare leader nella produzione di batterie.

A livello macro, The European House – Ambrosetti conta che il mondo perderà, sommando la decrescita netta e la perdita di crescita prevista nel 2020, intorno all’8,5% del Pil. Per l’Italia il ritorno alla normalità è stimato tra 5 o 6 anni, ma molto dipende da come saranno utilizzate le risorse, fondi europei soprattutto.

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