Automotive Dealer Day: cosa vogliono i concessionari dal Governo

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Primo giorno di lavori all'automotive Dealer Day di Verona, iniziano i meeting e il confronto sullo stato di salute della filiera dell'auto. Dopo i chiarimenti del ministro Giorgetti, i partecipanti ci raccontano le loro aspettative e i loro dubbi
17 maggio 2022

I commenti a caldo, appena iniziati i lavori dell'Automotive Dealer Day di Verona, ci sono e sono divergenti. alle spalle un periodo difficile, oscurato prima dalla pandemia e poi dalla crisi dei microchip e di prodotto. 

Ma la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, avvenuta ieri, del DPCM sugli incentivi è servito a rasserenare gli animi, e soprattutto a permettere di pianificare un po' il futuro. 

 

"Gli incentivi c'erano anche l'anno scorso, ma non facevano parte di una strategia globale e di lungo periodo", ci dice uno dei partecipanti, "ora vediamo più lontano. È vero che le cifre in ballo sono molto più modeste, ma è anche un bene, perché così si smorza l'effetto "avidità" che si è visto gli anni scorsi. Ora abbiamo un programma di almeno tre anni, e su questo possiamo lavorare"

 

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L'usato va fortissimo, quello di qualità, quello che non è da rottamare, e molti dealer ne vogliono sempre di più. Gli incentivi porteranno nei saloni anche persone che non hanno interesse alla rottamazione, per loro sarà necessario un supporto ad hoc. La gestione dei parchi usato in questo contesto diventa di estremo rilievo, perdurando le lunghe attesa del nuovo. 

 

Altro tema caldo, che nei prossimi giorni verrà sviscerato, è quello della "rappresentanza", ovvero delle strategie che stanno portando alcuni marchi a "saltare" la figura del concessionario. I dealer si domandano se i clienti sono veramente pronti per questo passaggio, eccetto che per i marchi che ne hanno fatto una regola sin dalla loro nascita, come Tesla.   

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