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Il settore automotive del Regno Unito è fortemente provato dalla crisi dovuta alla pandemia di COVID-19: lo dimostrano le ultime notizie in arrivo sul fronte dei licenziamenti da parte delle case locali. Bentley, è notizia di oggi, taglierà 1.000 posti di lavoro: il marchio, attualmente di proprietà del gruppo Volkswagen, concentrerà la maggior parte degli esuberi nella storica fabbrica di Crewe, in Inghilterra. Un effetto della fortissima contrazione delle vendite delle vetture firmate Bentley nel mese di maggio: ne sono state commercializzate solo 34, un calo del 78,3% rispetto allo stesso periodo del 2019. Per perfezionare i tagli, saranno offerte forme volontarie di pre-pensionamento.
Non si sorride nemmeno in Aston Martin: la casa di Gaydon, già in difficoltà finanziarie prima della crisi legata al COVID-19, ha annunciato l'esubero di 500 dipendenti, in modo tale da allineare i costi ai volumi produttivi ridotti di questo momento. L'iniezione di capitali dovuta all'ingresso del consorzio capitanato da Lawrence Stroll nell'azionariato non ha impedito quindi la contrazione della forza lavoro dell'azienda britannica. Difficoltà forti sono vissute anche dal comparto dei concessionari: Lookers, rete privata da oltre 150 punti vendita, ha licenziato 1.500 dipendenti su 8.000 totali. Nel Regno Unito, i concessionari hanno riaperto il 1° giugno scorso.
Di fronte ad un calo verticale della domanda - -89% nell'ultimo mese, - 51,4% nei primi cinque mesi dell'anno - l'industria automobilistica britannica ha chiesto aiuto all'esecutivo guidato dal premier Boris Johnson. Il settore chiede incentivi all'acquisto di auto nuove - anche endotermiche - fino a 2.500 sterline a vettura, per cercare di vendere fino a 600.000 veicoli in più nel 2020. Ad oggi, gli incentivi riguardano solamente le macchine elettrificate - sia ibride che elettriche - il cui contributo tocca le 3.500 sterline. Nella lettera inviata al Ministro delle Finanze, Rishi Sunak, e a quello dell'Economia, Alok Sharma riportata dal Guardian, l'industria non esita a chiedere aiuto per soccorrere «un mercato morente».