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Nel 2024 ci sono alcune novità non proprio gradevoli per gli automobilisti fatte di aumenti e regole più severe, ma anche qualche buona notizia. Vediamo una per una quelle che già si conoscono.
Come già scritto qui, nel 2024 gli incentivi all'acquisto delle auto nuove, il cosidetto ecobonus del ministero dell'industria, è stato rimpiguato di capitali e allargato quanto a importi, arrivando fino alla bella cifra di 13.750 euro di sconto, a determinate condizioni. Purtroppo all'annuncio fatto il 20 dicembre non sono seguiti i necessari adeguamenti alla piattaforma informatica, che ha riaperto il 10 gennaio ma con i bonus dello scorso anno. Per arrivare realmente alle cifre promesse manca ancora un DPCM e il necessario passaggio alla Corte dei Conti, e questo sta comprensibilmente tenendo lontane le persona dalle concessionarie, timorose di prendere una fregatura con un bonus inferiore al previsto. Purtroppo, in attesa di novità, è difficile che la situazione si sblocchi, ma per le elettriche le cifre in gioco sono davvero interessanti, in particolare per chi ha da rottamare una Euro 2 o inferiore.
La prima città in Italia a introdurre un'ampia zona a 30 km/h è Bologna, che ha già anche un piano per cogliere i trasgressori con un certo numero di Telelaser portatili a lunga gittata che la Polizia locale può mettere in azione in pochi minuti e su vaste zone. Non a tutti i cittadini di Bologna piace questa iniziativa, ritenuta poco praticabile e non vantaggiosa sotto il profilo dei disagi al traffico e all'inquinamento, tant'è vero che sono già partire le raccolte di firme per abolirla. Anche Milano ha inserito alcune vie in questa regola, ma per il momento non ha collocato misuratori di velocità. Torino aveva annunciato Il provvedimento per alcune strade senza diritto di precedenza. Il limite è già in atto in alcune grandi città europee e la maggior parte degli studi effettuati parla di una diminuzione degli incidenti, ma che è molto più difficile misurare gli effetti sulla riduzione degli inquinanti.
Oltre 1 miliardo di euro di aumenti che ricadrà su tutte le famiglie italiane: così il Codacons a proposito di tariffe RC auto che proseguono nel trend di aumenti che era già iniziato nel 2023 facendo registrare mensilmente incrementi vicini all'8%. Le Compagnie giustificano i maggiori costi con l'aumento dell'incidentalità a 3,34 sinistri ogni 100 assicurati nel 2023, in salita rispetto al 2022 e anche ai costi di rimborso per singolo incidente. Le associazioni dei consumatori non ci stanno ad un aumento che, dicono, si traduce in una maggiore spesa da +31 euro a polizza rispetto alle tariffe medie del 2022 (Assoutenti) ma sono incrementi del tutto ingiustificati che non rispondono né ad un aumento dei costi, né ad un aumento dell’incidentalità, ma solo alle troppe anomalie del comparto assicurativo. Per vederci più chiaro il Ministro Adolfo Urso ha convocato un tavolo il prossimo 14 febbraio. Un nostro consiglio: siccome ad inizio anno è anche il periodo in cui le varie compagne scendono sul piede di guerra per rubarsi i clienti, a fronte del preventivo che vi arriverà con il rinnovo della polizza del 2024, fatene un confronto sui vari comparatori alle stesse condizioni e potreste avere qualche bella sorpresa.
Ne abbiamo approfondito i dettagli qui: una vera stangata per i cittadini che detengono, per i più svariati motivi, veicoli nelle loro proprietà senza assicurazione (ovviamente non circolanti). Nella nuova norma contenuta nel decreto che accoglie la Direttiva Europea 2021/2118/UE è prescritto che chiunque possieda un veicolo a motore targato, anche se non marciante, debba pagare una polizza RC anche se il mezzo si trova in un'area privata, non importa se box, garage, giardino. Ci sono delle eccezioni (veicoli radiati, soggetti a divieto di circolazione, senza motore o senza ruote). La multa è salata: da 866 euro. Su questo tema però riportiamo il commento non banale di GT1975, un nostro lettore, che segnala l'enorme difficoltà nell'eseguire controlli di questa portata sia per l'incrocio dei dati, sia per la necessità di accedere a locali privati per cui occorre una disposizione della magistratura.
C'è stato un meccanismo automatico in Italia (solo in Italia) in base al quale gli aumenti dei pedaggi venivano decisi direttamente dalle società concessionarie, senza appello e senza una reale verifica degli investimenti effettuati per migliorare la rete e la sicurezza. Poi è successo il disastro del Ponte Morandi, qualcuno ha aperto gli occhi e il sistema tariffario si rifà oggi a dati meno fantasiosi ma nel 2024 le principali società concessionarie potranno comunque aumentare i pedaggi del 2,3% seguendo l'indice d'inflazione, con altri aggiustamenti in positivo o negativo a seconda della realizzazione di investimenti programmati nel 2023. L'aumento fa seguito ai rincari del 2023 che valevano già il 3,34% rispetto all'anno precedente. Ma la sorpresa peggiore l'avranno gli autotrasportatori che utilizzano spesso i Trafori del Bianco e del Fejus che vedono salire le tariffe del 15% e oltre. Se per le auto l'andata e ritorno è fissata a 68,6 euro, per un TIR è ora è quasi 10 volte superiore (630,4 euro).
La notizia è arrivata un po' in sordina perché il parco auto elettrico è ancora limitato in Italia, ma tutti quelli che hanno una BEV negli anni passati avevano potuto godere di abbonamenti al servizio di ricarica a prezzi molto convenienti, acquistando con tariffe flat un certo numero di kWh pagando un fisso mensile. I principali distributori di energia elettrica per le colonnine pubbliche si sono accorti però che le tariffe altalenanti dell'energia non rendevano più conveniente stipulare questo tipo di contratti e nel 2024 sarà in pratica solo A2A a mantenere in essere alcune forme di abbonamento. La maggior parte dei gestori passa invece alle tariffe a consumo, che sono più care, e il cosiddetto "abbonamento" servirà solo per determinare lo sconto per kWh (ad esempio, per BeCharge un abbonamento da 19,9 euro al mese da diritto ad uno sconto del 40% sulla tariffa a consumo).
Questa data sta slittando in avanti già dal 2023, ma quest'anno dovrebbe essere quello buono per "smaterializzare" il tesserino di plastica e inserirlo sotto forma di QR Code nel profilo degli automobilisti che hanno scaricato la app IO (servita anche per i Green Pass del Covid), che ad oggi è stata scaricata da più di 34 milioni di cittadini. Secondo i piani del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alessio Butti anche la tessera sanitaria e la tessera elettorale potrebbero trovare posto in forma digitale nella app IO, con lo scopo, condiviso in Europa, di rendere più difficile la falsificazione dei documenti e anche la possibilità di ricevere notifiche sui punti persi o recuperati o sospensioni, nonché di facilitare i controlli da parte della Polizia.
Salvo azioni vandaliche dei vari Fleximan, sulle autostrade entreranno in servizio alcuni nuovi misuratori di velocità media e puntuale, i temibili Tutor. A dicembre erano 176 le tratte controllate (qui l'elenco della Polizia Stradale) e nel corso dell'anno alcuni comuni hanno annunciato il controllo di nuovi tratti come la Tangenziale Est di Roma sul Viadotto dei Presidenti e il viale Isacco Newton. Anche viale Palmiro Togliatti sarà presto nel mirino di un Autovelox, così come via del Mare (fra via di Malafede e lo svincolo di Acilia). A Milano nel corso del mese di gennaio verranno attivati gli autovelox di Viale Enrico Fermi in direzione del centro città e un altro in zona sud, in viale Famagosta verso Piazza Miani.