Automobilisti e Ciclisti, La campagna sicurezza di Gallarate per il rispetto di chi pedala

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ACI e Regione Lombardia appoggiano la campagna #usalabiciclettainsicurezza promossa di Ivan Basso e Gianni Bugno. Un decalogo da rispettare e divulgare, ovunque
3 luglio 2018

Questa volta il Tempio della Velocità di Monza tira le orecchie agli automobilisti, almeno a quelli disattenti in strada. Già perché proprio da Monza, con patrocinio di Regione Lombardia e ACI si lancia la campagna #usalabiciclettainsicurezza. Un decalogo di Ivan Basso, che si rivolge agli automobilisti per agevolare l’utilizzo della bicicletta rendendo le strade più sicure a chi le percorre pedalando, spesso da utente più debole, nella giungla stradale italiana.

Attenzione, non vogliamo aprire polemiche, talvolta giustificate ma spesso sterili, tra i due fronti; da portale rivolto agli automobilisti, parliamo prima di giusti comportamenti “lato motori” da tenere, sapendo che altrettanto deve esserci sui pedali ovviamente (vedasi rispetto delle regole pur senza avere una targa, come ai semafori e attenzione, senza spavalderie o cuffie..). Ne parliamo con piacere su Automoto.it oggi, di sicurezza per le biciclette, a pedalata assistita, elettriche, mountain bike o da corsa che siano, per sottolineare argomenti forse noti a tutti sulla carta ma spesso non praticati, quando al volante. Poco conta se l’iniziativa parta da uno spunto per ora solo locale, di Gallarate, queste regole sono giuste ovunque ed è bene ricordarle sempre, magari anche sanzionando più rigidamente le infrazioni da parte delle forze dell'ordine.

10 consigli

I dieci consigli firmati dal due volte vincitore del Giro d’Italia, ideatore della campagna insieme all’amministrazione di Gallarate guidata dal sindaco Andrea Cassani, sono stati punto di partenza di un protocollo firmato dall’assessore Francesca Caruso. Molteplici le iniziative: in primis le scuole con corsi teorici, pratici e il rilascio di una speciale patente; un BiciDay con la chiusura del centro di Gallarate e la creazione di un percorso esclusivamente riservato alle biciclette; convegni sulla sicurezza stradale con vari testimonial; una tavola rotonda con l’intervento del prefetto; la promozione insieme all’avvocato Patrick Rabaini dell’introduzione nel Codice della Strada del cartello “Salvaciclisti”, quello che prevede la distanza laterale minima di un metro e mezzo tra auto e bici: Gallarate (primo Comune in Italia) lo ha introdotto in via sperimentale.

#usalabiciclettainsicurezza ha vinto il premio nazionale dell’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) come miglior progetto nazionale sulla sicurezza stradale, premiato anche dall’Associazione Vittime della Strada in occasione dell’Eicma.

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Alcune delle dieci regole di rispetto dei ciclisti
Alcune delle dieci regole di rispetto dei ciclisti

 

Siamo partiti - spiegano Ivan Basso e l’assessore Caruso - rivolgendo ai ciclisti i nostri dieci comandamenti, trasformati in cartelli lungo le vie: consigli sui comportamenti corretti da tenere quando si pedala. Suggerimenti magari banali ma che, se rispettati, possono salvare la vita”.  Il passaggio successivo è quello di rivolgersi agli automobilisti. Da qui il coinvolgimento di ACI, con l’ex ferrarista Ivan Capelli e quello dell’assessorato regionale alla Sicurezza, che hanno concesso con entusiasmo il patrocinio. “I dieci nuovi cartelli - proseguono Basso e Caruso - si rivolgono ai conducenti dei veicoli a quattro ruote. Sono avvertimenti finalizzati al rispetto dell’utente debole della strada. Da settembre i messaggi lungo le vie saranno perciò venti, ripetuti in tutte arterie viabilistiche di maggiore traffico. Vogliamo trasmettere un concetto semplice: la strada è di tutti e non ha padroni, chiunque deve essere rispettato”

L’assessore regionale alla Sicurezza, Riccardo De Corato, ha colto l’occasione per ricordare l’obiettivo del 2020 inserito nel Piano nazionale della sicurezza stradale: “Il numero di ciclisti vittime di incidenti mortali dovrà diminuire del 60%. In Lombardia significherà scendere a 17 vittime contro le 46 del 2016”. Giuseppe Redaelli, presidente dell’Autodromo, ha sottolineato l’impegno dell’Automobile Club d’Italia: “Siamo impegnati in una campagna di sensibilizzazione per ridurre il numero di vittime sulla strada, un progetto con il quale verranno realizzati attraversamenti pedonali sicuri”.

Cartello Salvaciclisti con distanza laterale minima di un metro e mezzo tra auto e bici
Cartello Salvaciclisti con distanza laterale minima di un metro e mezzo tra auto e bici

Con la mano destra

Sono automobilista, motocilista e anche ciclista – dice Ivan Capelli, alla sua ultima uscita nelle vesti di presidente di ACI Milano (da domani dovrebbe succedergli Geronimo La Russa, ndr) -  in questi ultimi quattro anni abbiamo fatto tanto per la sicurezza e il progetto di Gallarate riassume in parte il lavoro svolto a Milano”. Capelli ha anche suggerito l’undicesimo cartello del decalogo: “Come in Nord Europa, bisogna insistere sull’importanza di aprire le portiere delle auto con la mano destra: per essere obbligati a girare il capo e guardare se da dietro proviene qualcuno”.

Iridato senza bicicletta

Gianni Bugno, ex-iridato di ciclismo (ben due volte) monzese, è un sostenitore fisso del progetto #usalabiciclettainsicurezza e si è fatto promotore di un desiderio condiviso, alzando parecchio i toni durante la conferenza, molto più di quanto non facesse ai tempi in cui si batteva per il Giro d’Italia. “Spero che questo progetto faccia proseliti e che anche altri Comuni seguano l’esempio di Gallarate. Come molti sanno non vado più in bicicletta (ma in moto si, ndr) e ci tornerò solo quando le strade saranno davvero sicure: sono qui per questo, credo nell’importanza di  parlare e confrontarsi su questo tema”.

Non solo Gallarate

Tra le indiscrezioni apprese, vari comuni non solo Lombardi ma di altre regioni, anche più grandi di Gallarate, sono in attesa di verificare come applicare il protocollo e la cartellonistica. “Abbiamo aperto una strada e continuiamo a percorrerla - concludono Basso e l’assessore Caruso - altri Comuni ci stanno contattando per seguire il nostro esempio e questo ci fa enorme piacere, perché lo scopo è quello di rendere più sicure le nostre strade e, mai come in questo caso, l’unione fa la forza”.

 

Da Moto.it

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