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Qunado siamo andati a fotografare la “Giulietta Autodelta Balduzzi” all'Alfa Blue Team, uno dei nostri santuari della Bellezza preferiti, non sapevamo che nel mentre Giuseppe e Massimo Colombo stavano ultimando il loro lavoro durato quattro anni "Autodelta, l'ala veloce dell'Alfa Romeo". Ecco che, tra una celebrazione e l'altra in casa Alfa, raccontiamo con entusiasmo di questo libro che ad un Alfista non può mancare.
Se non la bibbia - nessun libro sull'Alfa sarà mai esaustivo - sono i vangeli apocrifi di Arese, il sangue nelle vene della storia di questo mito milanese. Cosa c'è dentro? C'è il contesto storico in cui visse l'Autodelta, le sue creazioni, i suoi numeri e i racconti su come l'Autodelta stessa si evolveva nel mondo delle competizioni. I suoi “pilastri”?
A raccontare agli autori di Carlo Chiti, ad esempio, è la stessa famiglia Chiti. C'è lo zampino di Cesare Fiorio, che ha aiutato con i suoi consigli ad orientare l'enorme opera di questo libro da più di 600 pagine. Piacciono le foto? Poche, forse, rispetto alle nozioni ma di qualità elevata e dal contenuto altamente Alfa-adrenalinico. Ritraggono e raccontano ad esempio di un tal Giuseppe Busso, il papà dei motori più...Alfa...del mondo, dalla “33”, ai prototipi da corsa alla Stradale di Scaglione, Sz, Alfetta Gt Autodelta ma anche la meno nota Alfetta berlina da gara, l'Alfasud e la visionaria incredibile Alfa 177 da F1.
Finalmente si inanellano in un racconto corposo e articolato tutte le perle rappresentate da auto da corsa e personaggi che hanno costruito il mito dell'auto italiana, in Italia per vincere nelle competizioni internazionali.
Qui si capisce e dimostra che se il discolo Enzo, messosi in proprio, ha saputo creare una leggenda, la madre di tutte le leggende automobilistiche resta sempre ad Arese. Documento importantissimo, dunque, denso, ma che consente di esser letto anche per capitoli, a salto, seguendo un indice tematico.
La casa editrice Fucina ci è nota da tempo: date le sue amicizie vere, lo humor dei suoi autori e la sua competenza documentaria, può permettersi di dare alle stampe libri molto densi di nozioni, documenti e pagine, senza mai lontanamente annoiare.
Anche quest'opera non vuole stupire, ma appagare pienamente l'appassionato per l'unicità dei suoi contenuti. Perchè lo fanno? Gippo Salvetti, il patron di Alfa Blue Team e Fucina Edizioni, era quello della seconda curva di Lesmo. Aveva scelto a 17 anni quel posto perchè era il punto in cui le Gt Junior Autodelta aggredivano spietatamente la prima fila di Lancia Fulvia ed altre coeve. Da lì in poi non ce ne era più per nessuno, le Alfa vincevano tutto. Nata la passione, ecco una vita dedicata al mito di Arese.
Abbiamo tralasciato di parlare degli autori in quanto, da Alfisti nell'anima, vorremmo risuonasse meglio il nostro “grazie” per limportantissima opera portata a compimento in questo magnifico libro.
Alessandro Sammartini