Autobianchi e Innocenti possono diventare cinesi, il governo è al lavoro

Autobianchi e Innocenti possono diventare cinesi, il governo è al lavoro
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Un decreto italiano potrebbe permettere la cessione di storici marchi automobilistici a investitori cinesi.
15 luglio 2024

I gloriosi marchi Autobianchi e Innocenti, che hanno segnato la storia dell'automobilismo italiano e sono attualmente di proprietà di Stellantis, potrebbero presto passare in mani cinesi. Questo scenario è reso possibile da un decreto attuativo proposto dal ministero delle Imprese, che introduce nuove normative sui marchi in disuso, parte integrante della legge per il Made in Italy.

Queste normative permetterebbero allo Stato italiano di intervenire su marchi non utilizzati da almeno cinque anni, proponendoli successivamente a investitori esteri. L'obiettivo è quello di attrarre capitali internazionali rivitalizzando brand che, nonostante il loro valore storico, sono stati lasciati in ombra per decenni.

Le possibilità di un interesse cinese verso Autobianchi e Innocenti sono state rafforzate da incontri tra il ministero e grandi costruttori automobilistici cinesi come Byd e Chery. Questi ultimi hanno mostrato un'apertura verso l'acquisizione dei marchi, che il governo italiano ha già iniziato a reregistrare presso l'Ufficio brevetti con nuove caratteristiche grafiche, distintamente diverse da quelle legate a Stellantis.

Nonostante ciò, la notizia è stata una sorpresa per Stellantis, che ha affermato di essere stata informata attraverso i media e non direttamente dal governo. La transazione dei marchi e il loro effettivo utilizzo sono ancora oggetto di valutazione, ma il decreto apre le porte a una possibile nazionalizzazione e successiva privatizzazione di questi simboli dell'automobilismo italiano.

Il meccanismo proposto dal governo permetterebbe di concedere l'utilizzo dei marchi a titolo gratuito a imprese che promuovano un significativo impatto occupazionale in Italia. La licenza, una volta assegnata, avrebbe una durata minima di dieci anni, garantendo così un investimento a lungo termine nel tessuto economico nazionale.

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