Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Da anni sappiamo che sta crescendo il mercato online per le auto usate, parimenti non è tutto oro quel che luccica. Secondo i numeri presentati a Roma presso la sede ACI, durante il convegno “La Capitale Automobile - Usato&Classic” il 65% degli italiani comincia la ricerca sul Web senza un’idea precisa di marchio o modello. Ciò nonostante il 40% delle auto offerte online trova un acquirente entro i primi 30 giorni e più della metà, alla fine, si rivolge a un concessionario.
Nella vera giungla milionaria di offerte online, perché solo con i primi due portali in Italia si contano già oltre 800.000 veicoli in vendita, sono troppi ad approfittare di lacune normative e anomalie sistemiche che confondono il consumatore, creando squilibri nel mercato. Migliaia di privati pubblicano gratuitamente e liberamente annunci senza controllo, senza offrire garanzie e tutele al compratore, mentre i concessionari che vogliono sfruttare gli stessi canali di vendita online devono pagare le loro inserzioni, i cui contenuti devono osservare precisi obblighi di legge e garantire nel tempo l’affidabilità del veicolo.
“Nella giungla che disorienta il consumatore c’è tanta spazzatura – ha dichiarato il vicepresidente di AsConAuto, Giorgio Boiani – e secondo alcuni studi un’auto su due sul mercato dell’usato presenta alterazioni nel chilometraggio. Per portare ordine, chiarezza e sicurezza serve un nuovo quadro normativo più definito, per tutti, non solo per gli operatori tradizionali”.
“Se non si interverrà– ha proseguito Boiani a nome di oltre 900 Concessionari e quasi 20.000 riparatori associati – il mercato dell’usato finirà inesorabilmente nelle mani dei singoli privati, con ricadute economiche e sociali per il settore e il suo indotto. La rete dei concessionari è imprescindibile soprattutto oggi, perché fa fronte a una domanda sempre più confusa e articolata con risposte condivise e sinergiche, a vantaggio del singolo acquirente e della comunità sotto il profilo dell’economia, dell’ambiente e della sicurezza stradale”.