Auto, moto e Reddito di Cittadinanza: cosa c'è da sapere

Auto, moto e Reddito di Cittadinanza: cosa c'è da sapere
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Dalla misura cavallo di battaglia del M5S sono esclusi i nuclei familiari che possiedono alcune automobili. Ecco chi è escluso dal reddito di cittadinanza e quali auto sono ammesse
18 gennaio 2019

E' uno dei cavalli di battaglia del Movimento 5 Stelle, un caposaldo del governo Conte: è il reddito di cittadinanza, misura di sostegno alle fasce di popolazione meno abbienti e di stimolo all'economia per chi è favorevole, misura meramente assistenziale che potrebbe gravare sui conti pubblici per i suoi detrattori.

A seguito di mesi di negoziazioni tra i partiti di maggioranza Lega e M5S, come successo con la manovra economica 2019, il Consiglio dei ministri ha approvato ieri il decretone, dando il via libera a reddito di cittadinanza e quota 100 per le pensioni.

Una sintesi dei requisiti patrimoniali e di reddito per accedere al reddito di cittadinanza
Una sintesi dei requisiti patrimoniali e di reddito per accedere al reddito di cittadinanza
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Possesso auto e moto: requisiti per il Reddito di Cittadinanza

Un aspetto importante del reddito di cittadinanza è che esclude una fetta di automobilisti, il che in un paese con un tasso di motorizzazione di quasi 7 auto ogni 10 abitanti significa interessare buona parte degli italiani. Il reddito di cittadinanza viene infatti assegnato per nucleo familiare, intendendosi questo composto da una sola persona (un single, ad esempio) o più.

In particolare, nel testo del decreto (all'articolo 2 comma ) si legge che per averne diritto: «nessun componente il nucleo familiare deve essere intestatario a qualunque titolo o avente piena disponibilità di autoveicoli immatricolati la prima volta nei sei mesi antecedenti la richiesta, ovvero di autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 cc, nonché motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati la prima volta nei due anni antecedenti, fatti salvi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità ai sensi della disciplina vigente».

In poche parole, niente reddito di cittadinanza:

  • per i nuclei familiari (composti da 1 o più persone) che hanno comprato un'auto nuova nei 6 mesi che precedono la presentazione della domanda di accesso al sussidio;

  • per i nuclei familiari (1 o più persone) che hanno acquistato un'auto nuova con cilindrata superiore a 1.600 cc o una moto o scooter nuovo di cilindrata speriore a 250 cc nei 2 anni precedenti alla presentazione della domanda.

Possono invece ricevere il reddito di cittadinanza:

  • i nuclei familiari (1 o più persone) che hanno comprato un'auto nuova prima dei 6 mesi che precedono la presentazione della domanda;

  • i nuclei familiari (1 o più persone) che hanno acquistato un'auto nuova con cilindrata non superiore a 1.600 cc 2 anni prima rispetto alla presentazione della domanda.

Tutto ciò fermo restando gli altri requisiti stabiliti dalla legge come il possesso della cittadinanza e della residenza e situazione occupazionale, ISEE, patrimonio immobiliare e patrimonio finanziario entro certi parametri.

La ratio è abbastanza chiara: chi ha acquistato piuttosto di recente una nuova auto o prima di 24 mesi di cilindrata superiore ai 1.600 cc, di regola cilindrata massima per il segmento delle utilitarie, o una moto o uno scooter di cilindrata superiore ai 250 cc è considerato abbastanza abbiente da non avere diritto all'aiuto dello Stato.
Le auto e le moto a KM 0, però, non rientrano tra i veicoli considerati come nuovi, in quanto si parla di prima immatricolazione.

Come si calcola il reddito di cittadinanza
Come si calcola il reddito di cittadinanza

La sede di lavoro

Il reddito di cittadinanza prevede per i disoccupati la formulazione da parte dello Stato di tre proposte di lavoro che variano a seconda della distanza della sede di lavoro dalla residenza del beneficiario. Entro 100 km nei primi 6 mesi di fruizione, entro 250 km nel periodo compreso tra il 6° ed il 18° mese e infine in tutto il territorio italiano oltre il 18° mese, ma solo se il beneficiario fa parte di nuclei familiari senza minori e senza disabili.

Passati 12 mesi senza aver ricevuto nessuna offerta di lavoro, la prima offerta può arrivare in un raggio di 250 km, mentre successivamente, nel secondo ciclo di erogazione del contributo, se il beneficiario si trova in nuclei familiari senza minori e senza disabili, può arrivare da tutto il territorio italiano.

Qualora decidessero di non cambiare domicilio, molti titolari di redditi di cittadinanza potrebbero dunque trasformarsi in pendolari (una tendenza in aumento secondo studi recenti). Tra questi vi saranno alcuni più fortunati, cioè quelli che riusciranno a raggiungere la sede di lavoro con il trasporto pubblico (per il quale sono previsti delle agevolazioni da definire), mentre altri saranno costretti ad utilizzare l'automobile. A patto dunque che non sia all'ultimo grido o di cilindrata medio-alta, almeno per alcuni. 

Reddito di cittadinanza - Scarica la bozza del decreto legge

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