Auto lunari per la missione ARTEMIS: iniziano i test alla NASA

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Nonostante i ritardi e le difficoltà incontrate lungo il cammino, la NASA si prepara a scrivere un nuovo capitolo nell’esplorazione spaziale
2 gennaio 2025

Il 2027 segnerà il ritorno dell’umanità sulla superficie lunare con la missione Artemis III, che aprirà le porte a un futuro di innovazioni tecnologiche senza precedenti. Tra queste, un ruolo fondamentale sarà giocato dai nuovi rover lunari, pensati per supportare gli astronauti nelle loro attività sulla superficie del satellite.

Con la quinta missione del programma Artemis, prevista per il 2030, la NASA introdurrà una nuova generazione di rover lunari, chiamati ufficialmente Lunar Terrain Vehicle (LTV). Il progetto è già in fase di sviluppo e vede la competizione di tre aziende per aggiudicarsi il contratto: Intuitive Machines, Lunar Outpost e Venturi Astrolab. I nomi delle aziende sono stati annunciati nell’aprile 2024, e da allora il programma ha compiuto passi significativi.

Nel settembre 2024, ciascuna delle aziende ha consegnato un modello statico del proprio rover al Johnson Space Center di Houston, in Texas. Il mese successivo sono iniziati i test sui prototipi, che si sono conclusi a dicembre come parte di uno studio di fattibilità della durata di un anno. I test sono stati condotti presso il centro Active Response Gravity Offload System (ARGOS), una struttura che simula le condizioni di gravità lunare, pari a un sesto di quella terrestre.

Nonostante le differenze tra i tre design proposti, i rover condividono alcune caratteristiche fondamentali richieste dalla NASA:

  • Capacità di trasportare due astronauti completamente equipaggiati con tute spaziali.

  • Possibilità di evacuare un membro dell’equipaggio incapacitado senza assistenza esterna.

  • Controllo remoto e modalità di guida autonome.

  • Sistema di auto-livellamento.

  • Carico utile fino a 500 kg, oltre ai due astronauti.

  • Braccio robotico per la gestione dei carichi.

Il peso previsto dei rover è di circa due tonnellate, tre volte quello del Lunar Roving Vehicle utilizzato durante le missioni Apollo. I modelli testati finora non includono tutte queste funzionalità, ma sono stati sufficienti per valutare manovre, operazioni di emergenza e interazioni con gli astronauti.

Durante i test, gli astronauti hanno utilizzato due tipi di tute spaziali: l’Exploration Extravehicular Mobility Unit (EMU) della NASA e l’Axiom Extravehicular Mobility Unit. Con la prima, si sono concentrati su attività esterne al rover, come la raccolta e la conservazione di strumenti, il dispiegamento di apparecchiature scientifiche e la gestione dei carichi. Con la tuta Axiom, invece, hanno valutato la facilità di ingresso e uscita dal rover e l’interazione con i comandi e i display.

Infine, con il nuovo anno la NASA prevede di intensificare i test e richiedere proposte per ulteriori missioni dimostrative. L’azienda selezionata dovrà inviare il rover sulla Luna senza equipaggio per sottoporlo a test in loco, verificandone prestazioni e sicurezza. Il primo utilizzo operativo del LTV è previsto al Polo Sud lunare durante la missione Artemis V, inizialmente programmata per l’inizio del 2030. Tuttavia, considerata la complessità dell’esplorazione spaziale, ulteriori ritardi non sono esclusi.

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