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Tutti sappiamo quanto consumano le auto a benzina e a gasolio, se non altro perché paghiamo fior di euro al distributore (in gran parte tasse). Chi usa l'auto elettrica sa anche in modo abbastanza preciso quanto consuma la sua BEV, perché queste informazioni sono facilmente disponibili sul computer di viaggio, ma tanto per la cronaca sappiate che una Tesla - la più efficiente - viaggia fra i 15 e i 20 kWh per 100 km e le altre un po' più in alto, fra i 18 e i 25 kWh/100 km. Scommetto però che nessuno si è domandato quanto costa in termini energetici usare l'intelligenza artificiale. Secondo una ricerca condotta dal professor Alex de Vries della Vrije Universiteit Amsterdam, entro il 2027 i data center che alimentano l’AI potrebbero consumare fino a 134 terawattora di energia all’anno, equivalente a poco meno della metà del consumo di energia italiana che nel 2023 si è attestato a 305,6 TWh (dati Sistan).
Auto elettriche e AI: inevitabili, ma che botta di energia!
La crescita di immatricolazioni di elettriche nel mondo, sebbene a macchia di leopardo, comporterà una domanda ancor più alta di energia elettrica per alcune aree ed è probabile che le due cose sommate, auto e AI, creino un problema alla rete di produzione dell'energia. L'installazione di produzioni rinnovabili va avanti: nel 2024 si è toccato il record mondiale di nuovi impianti fotovoltaici con un +35% mondiale, ma c'è il problema dello stoccaggio, e infatti le previsioni nel 2025 dicono che il fotovoltaico crescerà solo dell'11%. Di conseguenza molti Paesi stanno pensando a rivedere i loro programmi sulle nuove centrali, mettendo da parte la "pensione" già programmata per molti impianti a carbone (in forte crescita è la domanda per questo minerale in Cina e India) e altri a combustibili fossili e rivalutare il nucleare come opzione energetica creando nuove centrali e rinviare lo smantellamento di quelle esistenti.
Il nuovo inquilino della Casa Bianca non è "verde"
Donald Trump ha già messo due cose in agenda a partire dal 20 gennaio 2025: smantellare gli incentivi per il Green New Deal di Joe Biden e abbandonare gli accordi di Parigi sull'ambiente, poiché ritiene che si tratti di un grande "scam", una truffa, e contemporaneamente spinge affinché i Paesi europei alleati, Italia compresa, si impegnino nell'acquistare più gas e petrolio dagli USA per riequilibrare una bilancia economica sbilanciata (cit. "Non comprano le nostre auto...").
Ritorno al nucleare e trasformazione dei mercati energetici
Questa concomitanza nella diffusione di dispositivi energivori come le auto elettriche e intelligenza artificiale non aiuta e andrà gestita. Se la domanda mondiale di terawatt/ora seguirà questo trend, sarà inevitabile riprendere in mano il tema del nucleare, che oggi è affidabile e di basso impatto climatico. Negli Stati Uniti si investe molto più che in passato in questa fonte energetica, mentre in Europa cresce l’interesse per reattori e mini-reattori di nuova generazione. Anche i mercati del petrolio sono in ebollizione, perché nonostante il più grande mercato per l'auto del mondo, la Cina, stia accelerando sull'elettrico, il picco più alto per i consumi di combustibili fossili deve ancora arrivare: è previsto nel 2030 (102 milioni di barili al giorno secondo la IEA) con un lieve calo per gli anni successivi.
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