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Nonostante l'adozione crescente dei veicoli elettrici (EV), una recente indagine globale condotta da McKinsey & Co. ha scoperto che un significativo numero di proprietari di EV negli Stati Uniti sta contemplando il ritorno ai veicoli a combustione interna per il loro prossimo acquisto. Secondo lo studio, il 46% degli intervistati americani ha espresso questa inclinazione, citando principalmente problemi legati alla ricarica e agli elevati costi di possesso..
Globalmente, il 29% dei proprietari di EV ha condiviso sentimenti simili, sottolineando l'insufficienza dell'infrastruttura pubblica di ricarica come loro maggiore preoccupazione. Questo ostacola la transizione agli EV, aggravata ulteriormente da un impatto negativo sui viaggi a lunga distanza e dall'alto costo totale di possesso.
Philipp Kampshoff, leader del Center for Future Mobility di McKinsey, ha commentato la sorpresa rispetto ai risultati, contraddicendo l'aspettativa che chi compra un EV rimanga fedele a questa scelta. La lentezza nello sviluppo della rete di ricarica sostenuta dal governo degli USA, con solo otto stazioni operative due anni dopo la creazione del National Electric Vehicle Infrastructure program, è una delle molte sfide affrontate.
Solo 23 stati hanno iniziato a distribuire i finanziamenti del programma federale da 5 miliardi di dollari, secondo i dati di EVAdoption. Inoltre, la visibilità e l'accessibilità delle stazioni di ricarica sono state indicate come insufficienti, un problema che McKinsey prevede diventerà sempre più rilevante man mano che la nuova generazione di acquirenti di EV dipenderà maggiormente dalla ricarica pubblica.
Il sondaggio ha anche rivelato che le aspettative dei consumatori relative all'autonomia dei veicoli sono aumentate, mentre la gamma dei prodotti sul mercato non è cresciuta con la stessa velocità. Queste preoccupazioni sono amplificate dal fatto che il 21% dei rispondenti globali non desidera passare agli EV, con il 33% di questi che cita proprio le preoccupazioni di ricarica come motivo principale.