Auto 100% elettriche? Con più autonomia cresce l'impatto di CO2

Auto 100% elettriche? Con più autonomia cresce l'impatto di CO2
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Gli utenti, per accettare il passaggio ai modelli BEV, chiedono autonomie più importanti, ma questo comporta l'impiego di batterie sempre più grandi che hanno un impatto sull'ambiente
23 ottobre 2020

Le auto elettriche sono il futuro, ma anche sulla loro sostenibilità bisognerà fare due calcoli. In particolare, tenendo conto dell’autonomia delle batteria che più aumenta e più è impattante sulla produzione di CO2 nociva per l’ambiente, a causa della estrazione dei minerali fino allo smaltimento degli accumulatori esausti. È quanto emerge da una analisi pubblicata in Gran Bretagna dal magazine Autocar, che si avvalso di uno studio del Transport Research Laboratory (TRL) e del parere di alcuni top manager dell'industria auto.

I dubbi sulle auto 100% elettriche sono sottolineati dalla ricerca, soprattutto tenendo conto che solamente il 50% degli utenti prende in considerazione l'acquisto di un BEV se questo è in grado di offrire un'autonomia di 200 miglia, pari a 320 km. A differenza, la percentuale sale al 90% con l’aumento dell'autonomia a 300 miglia cioè 480 km.

Il problema è che il ricorso a batterie agli ioni di litio più grandi per aumentare l'autonomia obbliga però a pagare un lo scotto sia in termini di costo del veicolo elettrico, sia dal punto di vista dell'incremento della massa, con la conseguenza che il peso extra influisce sulle prestazioni dinamiche del veicolo e ne riduce l'efficienza.

Batteria della Mazda
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È così che alcune Case automobilistiche hanno iniziato ad andare in contro tendenza con l’adozione di batterie più grandi, come Mazda che ha scelto di utilizzare nella sua prima auto elettrica di produzione, la MX-30, una batteria da 35,5 kWh con un'autonomia di 200 km. Una decisione supportata dai dati del NTS, da cui risulta dimostrato che il viaggio giornaliero medio in auto nel 2019 è stato di 13,4 miglia (pari a 21,6 km) cifra che non è cambiata dal 2009. Non solo, perché anche Thomas Ingenlath, Ceo di Polestar l’azienda del Gruppo Volvo Geely, ha accennato che l'autonomia di un modello elettrico deve essere di circa 300 miglia per “essere competitiva” sul mercato, ma ha aggiunto che l'industria “non può impegnarsi in questa corsa all'autonomia e andare davvero in una direzione irresponsabile”.

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