Aumenti RC Auto: +27% le auto e +45% le moto

Aumenti RC Auto: +27% le auto e +45% le moto
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L’autorità per la vigilanza sulle assicurazioni private ha rilevato aumenti fino al 27% sulle auto e addirittura del 45% sulle moto. Una riforma potrebbe ridurre del 18% le tariffe
24 novembre 2011

Punti chiave

Continuano senza sosta i rincari per chi si mette alla guida di auto e moto. Oltre al prezzo dei carburanti, che rimane in continua lievitazione, bisogna aggiungere l’aggravio di un punto percentuale dell'IVA (ora portata al 21%) e l’aumento dell’Imposta Provinciale di Trascrizione (IPT) apportato a ottobre.

Gli aumenti apportati dalle compagnie assicurative rimangono però quelli che colpiscono maggiormente automobilisti e motociclisti, come si evince chiaramente dagli ultimi dati presentati dall'Isvap in audizione al Senato.

Considerando il periodo che intercorre tra ottobre 2009 e ottobre 2011, gli aumenti dell'RC Auto sono stati pari al 26,9% per un quarantenne in classe di massimo bonus malus e al 20,2% per un diciottenne neopatentato alla guida di un'autovettura. I più colpiti sono i ragazzi di 18 anni che hanno subito rincari del 27,9% e del 45,4% per assicurare rispettivamente un ciclomotore e un motociclo. 

Il Vice Direttore Generale dell'Isvap, Flavia Mazzarella, nel corso di un'audizione in Senato ha indicato però che esistono alcuni provvedimenti che ridurrebbero il costo dell’RC Auto del 15-18 % come la revisione del bonus-malus, la razionalizzazione dell'indennizzo diretto che va reso "esclusivo", il contrasto delle frodi e il completamento della disciplina del danno alla persona.

Mazzarella ha evidenziato che gli incrementi tariffari più significativi si sono verificati nel corso del 2010 e ha dichiarato: «Nei primi 9 mesi del 2011 si assiste ad un ritocco al rialzo di una situazione in realtà già consolidatasi».

Tra il primo gennaio e il primo ottobre 2011, l'incremento medio su base nazionale è stato infatti pari, per i quattro profili selezionati, rispettivamente all'1, al 2,2, allo 0,9 e al 3,3%. Mazzarella ha spiegato che l’aumento delle tariffe è dovuto in gran parte alle difficoltà finanziarie attraversate dal settore assicurativo che nel 2010 è risultato in perdita per circa 700 milioni.

Il Vice Direttore dell’autorità di vigilanza ha quindi aggiunto: «Il mercato tende a ricercare il suo equilibrio prevalentemente attraverso la leva tariffaria ma si tratta di una risposta non corretta, soprattutto in un mercato in cui il cittadino è obbligato ad assicurarsi».

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