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Le nuove auto elettriche saranno sempre più diffuse e spinte da molti costruttori, indipendentemente da Covid e incentivi statali. Audi è tra questi e ci tiene a fare il punto sulle batterie e sulla loro ricarica. Sembra banale, ridurre tutto ai pochi numeri di capacità o tempo, di autonomia, ma non è tutto qui. La e-tron 55 per esempio è noto spinga 300 kW (oltre 400CV) usando batterie ioni di litio da 95 kWh (86 kWh netto, con tensione 396 Volt.). Occorre però sapere anche come si carica al meglio, prima ancora di verificarne l'autonomia buona come dichiarato: 446 km WLTP (versione Sportback 55 quattro). I modelli della serie si caricano in DC fino a 150 kW, mentre in AC fino a 22 kW.
Valori non da tutti, in tutti sensi per questione di infrastrutture, ma andiamo per gradi prima di dire “è tanto” o “è poco”. La batteria è posizionata con 35 viti sul fondo veicolo, nel “pavimento” come parte sostanzialmente non percepita. Eppure è utile per la dinamica (baricentro e rigidità) ma soprattutto basilare per la vita di un EV. Logico che la ricarica sia una questione vitale e, purtroppo, nemmeno banale come versare benzina o gasolio in un serbatoio. Gli automobilisti insomma dovranno apprendere il modo migliore di gestire la carica delle batterie con auto elettriche, secondo i propri usi. Un parametro questo dell’assorbimento effettivo, nuovo e più importante della potenza assoluta, da scoprire. Anche nei principi che regolano il funzionamento. Concetti invero più semplici di quanto è dietro ai complessi sistemi di gestione motore benzina o diesel Euro6 (infiniti i calcoli della centralina sui moltissimi sensori e attuatori, per dosare il carburante abbattendo al contempo le emissioni).
La differenza qui è gestire la corrente, quella che a seconda di come venga prodotta, è più o meno ecologica. Proprio sull’ecologia, in Audi tengono a farci intendere come anche le ricariche in qualche modo pesino sull’ambiente. E le ricariche, quei kW e quei minuti, non dipendono solo da quanta potenza ci sia nella rete a cui si collegano le auto elettriche, ma dai sistemi delle stesse.
La carica delle e-tron è velocissima: 10 minuti alla colonnina fast di massima potenza (HPC) possono già dare 110 Km di autonomia. 30 minuti danno 80 % della capacità e con altri 45 minuti si arriva, partendo sempre da 5%, al 100%. Senza cadere molto nella velocità di ricarica, perché il tempo è in funzione lineare per quasi tutto il processo, non come su altri veicoli. Merito della batteria e del sistema carica Audi. Spesso ci si ferma a giudicare dai valori nominali assoluti senza sapere che poi questi, durante la ricarica, decadono rallentandola secondo i gradi di assorbimento. È insomma una curva “piatta” la migliore opzione che può dare un sistema ricarica, oltre ai valori alti della stessa.
Le batterie delle e-tron mantengono massima velocità di carica fino al 70% della loro capacità, prima di “rallentarla”. Se volete fare i conti con la corrente di ricarica "normale" e non i 150 kW superfast, allora è giusto dire che le prime e-tron usciranno di serie con una ricarica AC (quella fruibile anche da wallbox in garage) 11 kW: vuole dire caricare l'auto scarica impegnando una nottata, circa 9 ore. In autunno 2020, grazie al secondo step (un doppio charger opzionale) si raddoppia arrivando a 22 kW. Tempi quindi dimezzabili.
La temperatura dell’ambiente e della vettura stessa, quindi delle batterie e del sistema, influenza molto la prestazione, il tempo di ricarica. Per questo il sistema controlla la “climatizzazione” delle batterie non meno puntualmente di quella dei motori termici e non meno bene di quella abitacolo. Grazie a un grande circuito con 40 metri di tubazioni e 22 litri di liquido, il medesimo che serve a climatizzazione abitacolo e motori elettrici. Una colla e del gel conduttivo sono presenti su ogni modulo interno al grande pacco batterie, per far favorire lo scambio di temperatura in ogni superfice o quasi, degli stessi. Il range di funzionamento è esteso, certo, ma quello per dare il massimo anche nella ricarica (il concetto di velocità elevata e costante detto sopra) è ristretto all’intervallo tra 25 e 35 gradi. Se si dava l'acqua del motore termico come "buona" tra 80° e 90°, mediamente adesso controllare la batteria implica valori sotto i 40 gradi ma oltre i 20 in queste fasi: la carica veloce richiede temperatura definita.
Infine i consumi, di corrente. Per la e-tron sono dichiarati in kWh/100 km: 26.4–22.4 (WLTP) e da questi deriva l'autonomia variabile, secondo i settaggi del recupero energia nei tre livelli possibili. La Casa cita anche gli oltre 150,000 punti ricarica pubblica in in 25 nazioni europee, accessibili con la card del Charging Service Audi. Si paga sempre lo stesso prezzo in unico contratto, senza variazioni da un Paese a un altro come avviene invece per la benzina. Avere una vettura elettrica richiede conoscere come gestire al meglio le batterie nella guida, specie per lunghi viaggi, ma soprattutto che le stesse, efficienti, siano affidate a un sistema di ricarica con le opzioni più vicine alla casistica del possessore.
L’Italia non è quella messa meglio, per le colonnine, ma vetture elettriche messe bene sul fronte del sistema ricarica a bordo aiutano. La differenza di un veicolo premium rimane e si vede nei grafici riportati, non più in pressione di sovralimentazione o della benzina e nemmeno nei picchi di potenza nominale. Lato pratico, queste batterie sono garantite 8 anni e fare sempre e solo frequenti cariche rapide (perché sono tracciabili) non incide sulle garanzie, pur pesando sulle batterie stesse.
Audi
Viale Gerhard Richard Gumpert, 1
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800 283 454
info@audi.it
https://www.audi.it/it/web/it.html
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