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Oggi Audi ha tenuto la propria mega-conferenza globale, spiegando come la Casa abbia fatto fronte alla pandemia puntando su elettrificazione e digitalizzazione. Alla fine, i conti 2020 vedono per Audi un -10% di ricavi a quota 50 milioni di euro. Come per altri costruttori il secondo semestre ha visto un recupero netto, che ha lasciato 2.6 miliardi di profitto. Quello che traspare dai numeri a consuntivo e previsione, è come oggi la Casa dei quattro anelli guardi molto e apertamente a elettrificazione e Cina. Quello che non traspare è che tra i molti numeri “buoni” si trovano alcuni cali nelle spese di ricerca e sviluppo, giustificate dal momento, ma gli investimenti forti restano: sono per elettrificazione (10 miliardi) e ibridazione (5 miliardi). Una parte minore per la digitalizzazione (3 miliardi).
E' quindi una impronta del tutto simile ad altri marchi premium, con grandi le aspettative per l’anno in corso: aumento di vendite e ricavi per arrivare subito a +7/9% di revenue e avere poi un ritorno oltre il 10%, come da target pre-covid, nel 2022. Annunci e varietà di conti a parte, non sempre intuibili per l’automobilista medio che non è interessato alla finanza, un cash flow netto di 4,6 miliardi non è da tutti, ma Audi è Audi, anche in pandemia. Quando il mondo auto cade mediamente del 15% i Quattro anelli rallentano dell’8% nelle loro vendite globali.
La gamma Audi conterà ben 20 modelli elettrici entro il 2025, per raggiungere un terzo delle vendite con veicoli alla spina in breve. PPE è la nuova piattaforma per auto elettriche prestazionali che la Casa sfrutterà, pensando a mercati globali e alla Cina, dove saranno direttamente prodotte per quella regione le vetture Audi (in partnership con FAW, da 2024). L’Europa resta operativa nonostante i ridimensionamenti della parte motori termici, annunciata ma non così drastica, visto che saranno portati a Euro7 ed elettrificati ma non cessati in breve.
L’elettrificazione totale invece passa anche dal progetto Artemis, che vedrà luce nei prossimi anni con la BEV top del gruppo tedesco VW. Nuovi processi e sistemi basati in Europa per l’auto elettrica. Soprattutto lato software, che fa lavorare centinaria di persone e accende partnership con colossi informatici come Microsoft.
Sul mercato, dopo la e-tron GT, arriva la Q4 e-tron e gran parte della gamma Audi già nota sarà offerta anche ibrida, plug-in. Soluzione quest’ultima che piace soprattutto in Europa. Mentre in Cina Audi porta la Q6 e-tron e pensa a un nuovo grande SUV elettrico. In quel mercato il 2020 Audi è stato controtendenza +5,4%.
Nonostante i tempi duri, Audi presidia il fronte del Motorport ad alto livello e anzi, punta in alto con la nuova avventura nel Mondiale Marche. Le corse restano nel DNA della Casa, non solo con la F.E legata al mondo degli EV ma soprattutto con l’impegnativo ritorno a Le Mans, nel 2023.
A margine della mega-conferenza globale di Audi, la responsabile della Casa Hildegard Wortmann (nel consiglio di Audi AG quale riferimento per vendite e marketing) ha risposto ad alcune domande di interesse anche per l’utenza tricolore.
“L’Italia resta uno dei primi mercati (5° nel mondo) per Audi e ci sono tre tradizionali marchi italiani di avanguardia che lavorano con noi (Lamborghini, Ducati e Italdesign). In Italia per 12 anni Audi mantiene il primo posto di marchio auto premium, questo ci lusinga. È ancora record con 50mila auto consegnate e quota mercato elevata. Anche la e-tron è partita bene, con 400 vendite. Vediamo l’Italia come possibile spazio di successo per la fornitura di elettro-mobilità premium. Quella per cui investiremo 15 miliardi entro 4 anni. Il 2021 è una sfida che ci porterà a crescere dopo il 2020, perché ci sono clienti che attendono prodotti validi e il nostro portafoglio ne ha, di validi e giovani.”
Cosa possiamo dire più nello specifico del progetto Artemis, che promette delle nuove auto elettriche super-prestazionali di generazione avanzata rispetto alle odierne? “Noi vediamo necessario essere più veloci e concentrati su certe tecnologie. A oggi centinaia di persone ci lavorano in modo snello e agile, sono progetti futuri, di cui non posso dare subito i dettagli. Artemis è acceleratore di accelerazione, come un team di F1 che lavora sulle tecnologie per le nostre auto”.
Il primo progetto sarà un derivato Audi nel mondo auto lusso, ma non ci viene ancora detto nulla di preciso, sulle prestazioni e le tecnologie che dovranno sconfiggere Tesla ed eventuali new-entry pretenziose come Apple.”Il confronto che avremo è nel modo di lavorare e questo progetto è in atto proprio per farci essere più veloci e pronti ad adattare il nostro prodotto”.
Insomma se per anni abbiamo detto che l'auto era in transizione, pensando a un passaggio da tecnologia A a quella B, dovremo abituarci a vedere come in rapida e costante evoluzione le vetture premium elettriche simili nei trend a certi prodotti informatici, che però ci trasportano in sicurezza. Ai costruttori come Audi, l'onere di investirci per primi.