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La situazione dei costuttori tedeschi in Cina si fa sempre più difficile, incalzati come sono dalla concorrenza "autoctona" e anche un po' in ritardo con la tecnologia. L'immagine di autovetture esclusive e di prestigio dei marchi come BMW, Mercedes e Audi non riesce più a competere come un tempo con i top brand cinesi, in particolare quando di parla di elettriche. Il caso di Audi è emblematico: con l'intento di dare una svolta al mercato decide che i nuovi modelli che svilupperà per la Cina (in vendita solo lì) non avranno più i leggendari "quattro anelli", ma solo il nome Audi.
Entrambi questi "marchi di fabbrica" hanno una storia lunga e significativa: il nome Audi viene dal latino "audio", ascolto, ma non aveva a che fare con la timbrica dei motori bensì con il fondatore, August Horch, che tradusse nella lingua di Giulio Cesare il suo cognome (che in tedesco significa ascoltare). Gli anelli, invece, vennero più tardi dalla fusione di Audi con altre tre realtà industriali e cioè DKW, Horch e Wanderer e simboleggiano la forte unione e le ambizioni comuni.
La notizia dell'abbandono dei quattro anelli era trapelata sui giornali cinesi qualche tempo ma ma ora c'è la conferma che un nuovo modello coprodotto con SAIC (marchio cinese legato da accordi commerciali e fabbriche in comune con Volkswagen) non riporterà il famoso logo ma solo il marchio Audi. Il nuovo modello è una Suv Sportback che deve entrare in concorrenza con la Nio ET5 Touring, una delle best seller nel suo segmento (solo nel mese di settembre ne sono state vendute oltre 270 al giorno) e va in produzione nell'agosto del 2025 in uno stabilimento vicino a Shanghai. La tensione di alimentazione a 800V fa pensare che per la debuttante sia stata sviluppata una parte elettrica comune alla piattaforma PPE, (quella dell'Audi A6 e-tron e della Porsche Macan). Il nuovo modello "senza anelli" di questa partnership verrà rivelato domani, 7 novembre.