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Nel cuore del quadrilatero della moda di Milano, in occasione del Salone del Mobile, una location decisamente suggestiva ospita Audi City Lab: si tratta dell'Antico Seminario Arcivescovile, edificio realizzato nel 1565 da San Carlo Borromeo e posto sotto la tutela della Soprintendenza ai Beni Culturali per il proprio valore artistico.
All'imponente struttura dell'edificio barocco viene contrapposta la modernità delle installazioni a firma di Ingo Maurer e del sound designer Yuri Suzuki. Le luci e il movimento dei pendoli del Sonic Pendulum fanno da perfetta cornice alle vetture della gamma A5 di Audi, tra cui spicca la nuova RS 5 Coupé, presentata in anteprima nazionale proprio a Milano, dopo il debutto al Salone di Ginevra.
Una location concepita e costruita nel Rinascimento è stata scelta per ospitare dei talk in cui si discute di un nuovo Rinascimento, quello della nostra epoca, legato allo sviluppo dell'intelligenza artificiale. La robotica e l'automazione sono ormai parte integrante della nostra realtà: è lecito parlare di umanità aumentata? A discuterne sono stati James Fallon, professore di Neuroscienza; Jakob Lange, architetto; Martin Micko, co-fondatore di Searchlink; Wally Pfister, regista di Transcendence; Carlo Ratti, architetto; e Beppe Severgnini, giornalista.
L'intelligenza artificiale è un'innovazione che trova applicazione nel mondo dell'automobile, in cui si sta assistendo a una vera e propria corsa verso la guida autonoma. «Nel nostro settore - spiega Fabrizio Longo, direttore di Audi Italia - siamo particolarmente concentrati su questo aspetto; l'auto sta diventando un punto focale della digitalizzazione, quasi per elezione».
«Oggi, però, non vogliamo parlare solo di quello che capita nel nostro ambito; desideriamo indagare sugli sviluppi che cambieranno non solo il business, ma anche i nostri comportamenti. Ci avvaliamo di esperienze e personalità diverse per cercare, attraverso un fil rouge, di immaginarci gli scenari futuri», ha proseguito Longo.
Ne è nato un avvincente dibattito, moderato dalla giornalista Monica Maggioni; decisamente interessante è la testimonianza del Professor Fallon, che ha illustrato la singolarità delle connessioni tra i nostri neuroni, che garantiscono l'unicità di ciascuno di noi. Sarà possibile ricreare tutto questo in un'intelligenza artificiale?
Gli ospiti del talk sono concordi nel dire che, sebbene le AI siano in grado di portare a termine gli stessi compiti di un essere umano, l'originalità e la creatività di quest'ultimo non potranno essere surclassate. E cos'è l'intelligenza artificiale, dopotutto, se non un prodotto dell'acume dell'uomo?