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Proseguono gli incontri all'Audi City Lab, lo spazio di via Montenapoleone riaperto in occasione della Design Week milanese. Audi Mind Movers è una iniziativa nata in collaborazione con la testata mondadoriana "Interni" e vuole essere «una galleria di progetti, un laboratorio di idee e incontri – per dirla con le parole degli organizzatori - dove design e innovazione dialogo e percorso tra le discipline del futuro». Molti gli incontri-dibattito organizzati dal 13 aprile al 10 maggio e aperti al pubblico oltre che agli addetti ai lavori.
Ed è così che dopo il talk fra Walter de Silva e Philippe Daverio e la presentazione dell'installazione di Moritz Waldemeyer e il dibattito con Cesar Muntada, designer spagnolo a capo del lighting department di Audi, torniamo a parlarvi di un interessante dibattito svoltosi ieri sera all'Audi City Lab. Tema della serata, “Dal design alla tecnologia di bordo, connettività e infotainment”, ovvero: il progetto dell'abitacolo all'alba dell'era dei veicoli auto-pilotati. Connettività e intrattenimento, ma anche nuove configurazioni spaziali e allestimenti multifunzionali per il volume interno dell'auto di domani.
Sono intervenuti Sandra Weber, dal gennaio 2014 in Audi con il ruolo di Head of Connected Car dopo dieci anni passati in BMW, e l'architetto e designer Stefano Giovannoni che ha disegnato oggetti di uso quotidiano, complementi di arredo e smartphone per aziende del calibro di Alessi, Fiat, Magis, Nissan, l'Oreal, Samsung, Seiko, ZTE e molte altre. Moderatore dell'incontro, Maurizio Melis, di Radio24. Se l'auto a guida assistita è ormai una realtà, tanto che nel 2017 Audi sarà pronta con un'automobile a guida automatica in grado di viaggiare a cento chilometri orari, gli scenari futuri descrivono automobili che, ad esempio, troveranno il parcheggio da sole e ritorneranno a riprendere sotto casa o fuori dall'ufficio i rispettivi proprietari. La tecnologia è in tal senso già disponibile.
Casa, ufficio o auto, un ambiente unico
«Da una decina d'anni ci sono studi per utilizzare il vetro anteriore per comunicare messaggi – ha ricordato Stefano Giovannoni – ma questa possibilità così come l'utilizzo di dispositivi quali Google Glass sono fonte di distrazione durante la guida». «Per questo motivo – ha precisato Sandra Weber – il nostro obiettivo è di creare un modo diverso di connessione. Ovvero integrare l'auto nell'ecosistema del nostro cliente, senza che l'utente si renda conto del passaggio fra essere in auto oppure a casa o in ufficio. E siamo molto vicini dal raggiungerlo. Inoltre con la guida automatica, l'ex pilota potrà decidere se dedicarsi al lavoro o rilassarsi vedendo un video ad esempio. Da un lato si punta quindi a migliorare la sicurezza e dall'altro a rendere più confortevole l'ambiente per l'utente».
«Nel momento in cui il pilota automatico sarà una realtà – continua Giovannoni - l'interno dell'auto si trasformerà nella forma e disposizione delle sue parti e funzioni. Cambierà quello che faremo nell'auto e l'auto dovrà adeguarsi a nuove esigenze di spostamento non solo in ambito urbano, ci saranno quindi auto diverse per funzioni differenti e anche mercati differenti. Gli stessi scooter elettrici in alcune città stanno avendo un grande peso, ma da noi non sono ancora arrivati. E in questo senso sarà ovviamente di fondamentale importanza lo sviluppo delle batterie, indispensabile a potenziare le opportunità delle auto elettriche e dei sistemi di ricarica».
Tutto a portata di... dita
«Ci sono allo studio nuovi modelli di mobilità urbana e mi pare che Audi ci stia lavorando in maniera importante. Del resto se la miniaturizzazione era stato l'argomento dello sviluppo tecnologico degli ultimi dieci anni, pensiamo ai telefoni o ai computer, il prossimo salto tecnologico lo faremo quando diventeranno realtà le batterie del futuro sulle quale la ricerca è impegnata».
«Inizialmente – ricorda Sandra Weber – è stato un po' sottovalutato il potenziale dello smartphone. Ora non è assolutamente così perché il nostro smartphone è già pronto per controllare lo stato della nostra auto, di intervenire in alcuni paramenti di gestione, di aprirla e avviarla, di pagare l'autostrada o attivare sistemi di soccorso. Inoltre ci sarà un'integrazione con altre opportunità offerte come la realtà aumentata, o l'iWatch mentre sarà sempre più presente l'utilizzo di touch display al posto di pulsanti o altri tipi di comandi. Puntiamo a integrare sempre più il mondo virtuale».
«Ripeto, non siamo affatto distanti dall'applicare queste funzioni ma un grande lavoro deve essere fatto nello sviluppo delle infrastrutture. Abbiamo bisogno di città smart, dalla connettività adeguata. La guida assistita sfrutta molteplici sensori, telecamere, segnalazioni ma tutto questo deve essere integrato alle infrastrutture».