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Nella pluriennale collaborazione di Audi con il Salone del Mobile di Milano c'è stato anche lo spazio per una bella lezione di "circolarità" nell'economia di fabbricazione, vendita, uso e smaltimento di un'auto. Se ne sono occupati Fabrizio Longo, (direttore di Audi Italia) e Michele Monaco (responsabile marketing prodotti Audi) che hanno delineato una serie di strategie di lunga portata che la Casa tedesca ha messo già in atto, o farà molto presto, per decarbonizzare la produzione e l'impatto ambientale dei futuri prodotti Audi, riassumendo anche una serie di iniziative più legate all'attività di marketing che vedremo molto presto.
Si è parlato molto negli ultimi mesi di servizi "on demand" da rendere disponibili in auto, per esempio alcune funzioni di confort e di sicurezza da acquistare dopo che si è entrati in possesso della vettura. Un esempio, i fari led con controllo matrix, di altissima efficienza e che possono davvero cambiare "dal giorno alla notte" le condizioni di guida. Fabrizio Longo ha indicato come in futuro, senza aggravi di prezzo iniziali, il cliente possa già disporre di questa tecnologia a bordo, e che possa attivarla o disattivarla secondo necessità, come un abbonamento allo streaming.
Il seminario è proseguito con le dimensioni degli investimenti che Audi mette in gioco nel quinquennio 2023-2027 per l'annullamento delle emissioni di C02 negli stabilimenti: ben 28 miliardi - quasi una manovra economica - cui fa seguito una importante opera di formazione e di riqualificazione del personale per non perdere capitale umano nel passaggio all'elettrificazione. Questo programma prevede l'uscita di ben 20 nuovi modelli entro il 2025 di cui 10 elettriche e che entro il 2027 saranno coperti tutti i segmenti, compreso quello delle auto piccole (una Q2 elettrica arriva nel 2027). E ad un 2033 del tutto elettrico si arriva già oggi con modelli come la SQ8 e-tron che debutta in anteprima proprio alla Milano Design Week (tre motori, 503 CV, 973 Nm di coppia e torque vectoring al posteriore).
Sul piano delle tecnologie elettriche e di come facilitare la vita ai clienti, Audi seguirà due strade: aumentare enormemente il numero dei punti vendita arrivando a 38.000 e rendendo questi punti "auto-riconoscenti" di tutti i modelli Audi, così da non dover utilizzare tessere o app per la ricarica: basta inserire la spina, come avviene con le Tesla. Nel programma di lancio delle novità a batterie vedremo fra breve la Q6 etron su piattaforma PPE e tecnologia a 800 V (600 km di autonomia e ricarica di 200 km in 10 minuti) accompagnata da una versione Sportback, seguita dalla A6 Avant e-tron (anche con una innovativa carrozzeria Sportback).
Uno dei paradigmi che sono già cambiati e che si svilupperanno ulteriormente nella filosofia di Audi è il riciclo dei materiali, che parte già dal computer (una volta si diceva "il tavolo da disegno") del progettista, facendo scelte radicali. Per fare un esempio, dare nella fabbricazione la precedenza ai "monomateriali", ovvero realizzare le parti di plastica tutte con un unico polimero in modo che, in sede di demolizione, la selezione della tipologia di plastica sia facile ed economica e permetta di ottenere materie prime riutlizzabili anche per scopi strutturali o estetici, senza cioè che si debba necessariamente "dequalificarli" perché di recupero. I paraurti delle nuove Audi seguono esattamente questo principio. Facendo lo stesso con alluminio secondario, e lo stesso vale per l'acciaio, per il vetro il livello di economia energetica arriva a -30% di CO2 e addirittura -90% di acqua.
Uno dei traguardi per il settore delle batterie - un problema spesso posto in modo superficiale perché mancano le informazioni giuste - è arrivare a recuperare il 90% di tutti i materiali sulle batterie delle PHEV (ibride plug-in) che hanno accumulatori piccoli. Per le grandi batterie delle elettriche, invece, è molto più vantaggioso dare loro una "seconda vita" in impieghi statici, nei quali una piccola perdita di capacità non influenza minimamente la funzionalità dato che è possibile combinare insieme più accumulatori per creare gli Audi Charging Hub, isole della ricarica ad alta corrente anche dove le cabine elettriche non hanno potenza nell'ordine dei megawatt.