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Anche Atlantia entra a far parte dei candidati interessati a rilevare Alitalia, la compagnia di bandiera in amministrazione straordinaria dal 2017. Lo ha annunciato la stessa Atlantia, che dovrà formulare una proposta entro lunedì 15 luglio, termine fissato per la presentazione delle offerte da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, anche se pare che l’azienda controllata dalla famiglia Benetton abbia chiesto più tempo per approfondire la questione.
La holding che possiede Autostrade per l’Italia e Aeroporti di Roma «ha dato mandato al CEO Giovanni Castellucci di approfondire la sostenibilità ed efficacia del piano industriale relativo ad Alitalia - inclusa la compagine azionaria e il team manageriale - e gli opportuni e necessari interventi per un duraturo ed efficace rilancio della stessa, riferendo in una prossima riunione consiliare per le opportune valutazioni ed eventuali connesse deliberazioni».
Atlantia si aggiunge dunque ai possibili componenti della cordata che potrebbe rilevare Alitalia, che ad oggi comprende il Ministero dell’Economia insieme ad FS ed all’americana Delta Airlines nella new company che dovrebbe far ripartire l’agonizzante vettore da anni in perdita.
Il gigante delle infrastrutture ha ottenuto il via libera dalle forze di maggioranza, anche dal M5S, che vorrebbe ritirare le concessioni autostradali della controllata Autostrade per l’Italia dopo il crollo del Ponte Morandi di Genova dello scorso 14 agosto.
«Se Atlantia ha interesse ad entrare nel capitale di Alitalia presenti un'offerta - ha detto Stefano Patuanelli, capogruppo M5S al Senato a Rai Radio1 - e verrà valutata come tutte le altre. Ma non può esserci uno scambio. La questione Autostrade non c'entra nulla con la gestione della nostra compagnia di bandiera».
Favorevole invece la sponda leghista: «Penso che Atlantia sia un partner forte. E una sua partecipazione sarebbe auspicabile. D’altra parte la questione del ponte di Genova e delle concessioni va affrontata su un piano strettamente giuridico da tenere separato. Anche perché Atlanta è in parte dei Benetton, ma in gran parte ha come azionisti grandi fondi internazionali. E quindi il rispetto delle norme è necessario per tutelare tutti gli azionisti», ha riferito il Ministro dell’Economia Giovanni Tria in un’intervista a La Stampa.