Aston Martin Vanquish: il ritorno dell'auto di James Bond più potente che mai col 12V

Il telaio della nuova Aston Martin Vanquish è in alluminio abbinato alla fibra di carbonio e risulta di 80 mm più lunga nel passo rispetto alla DBS modello precedente. Quando se n'è sentito parlare per la prima volta, sembrava che il V12 dovesse andare in pensione a favore di un V8 ibrido, ma alla fine la soluzione al top ha prevalso, un po' come ha deciso Ferrari con la sua 12Cilindri, perfetta concorrente della Vanquish 2024. E quei cinque CV in più rispetto all'italiana non sono buttati lì per caso, dando seguito alla tradizione dei 12 cilindri che a lungo ha motorizzato le ammiraglie Aston Martin sin dalla prima generazione del 2001. Il risultato è un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 3,2 secondi e una velocità massima di 345 km/h, la più veloce delle auto costruite a Gaydon. Le principali modifiche meccaniche al V12 comprendono un nuovo blocco motore più robusto per far fronte all’aumento della potenza, turbocompressori più grandi che girano il 15% più velocemente e con una compressione fino al 15% superiore, nuovi alberi a camme, nuove testate e nuovi condotti di aspirazione. Di vecchio sono rimasti solo i pistoni. È stata aggiunta anche una nuova funzione Boost Reserve, che aumenta la reattività del motore a bassi regimi incrementando la pressione di sovralimentazione dei turbo per brevi periodi. Per il resto è una trazione posteriore - motore anteriore nel più classico schema Aston Martin, con un cambio ZF a otto marce a mettere d'accordo tutti. I 400.000 euro richiesti, vista l'oramai esigua schiera dei V12 disponibili sul mercato, non sembra fuori dal mondo e anche in questo caso è allineato alla Ferrari 12Cilindri.

La Aston Martin Vanquish sarà prodotta il soli 1.000 esemplari l'anno e inizialmente vendute solo a clienti selezionati dalla Casa stessa, ed è lunga 485 cm, ben 12 in più della DB12, e pesa 1774 kg, anche in questo caso un po' più pesante. sempre con riferimento alla DBS, le ruote anteriori sono state spostate 18 mm più avanti, mentre la carreggiata posteriore è più larga di 10 mm, dandole un'aria più aggressiva secondo il responsabile del design Aston Martin, Miles Nurnberger. Il telaio è realizzato con alluminio e fibra di carbonio legati ed è stato rinforzato con barre antirollio più grandi, rendendolo il 75% più rigido lateralmente per offrire una maneggevolezza più pulita e precisa e una migliore sensazione di sterzo. Un'aggiunta chiave è un nuovo differenziale autobloccante elettronico posteriore che aumenta la stabilità ad alte velocità e un nuovo sistema ABS che fornisce spazi di frenata notevolmente migliorati, con freni carbo ceramici da 410 mm all’anteriore e 360 mm al posteriore. Come il resto della gamma di modelli Aston Martin, gli interni sono completamente rinnovati ma senza eccedere nel minimalismo, con uno schermo touchscreen per l'infotainment da 10,25 pollici e un display digitale per il guidatore. Rimangono in plancia molti pulsanti fisici per funzioni come l'audio e il controllo del clima, oltre a quelli per attivare la modalità manuale del cambio, perché, hanno detto in Aston, "le funzioni di uso continuo non devono essere nascoste dietro tre menù”. Completa l'ambiente un tetto panoramico in vetro a tutta lunghezza e l'abitacolo rifinito con Alcantara trapuntata.