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In vendita la maggioranza delle quote azionarie dell'Aston Martin. A rivelarlo è stato l'agenzia Bloomberg, che cita tra i potenziali acquirenti Toyota, a cui l'azionista di maggioranza della Casa britannica, la kuwaitiana Investment Dar Co, avrebbe proposto la cessione della propria quota del 64%.
La società kuwaitiana avrebbe dato incarico alla Rothschild di verificare l'esistenza di soggetti interessati all'acquisizione. Da parte sua, invece, Toyota avrebbe assunto un advisor per verificare le opportunità di acquisto. L'analisi preliminare della Casa nipponica dovrebbe concludersi in una settimana e comunque farebbe seguito ad una prima valutazione generale commissionata da Toyota due mesi fa.
Stando ai primi rumors tra i potenziali acquirenti interessati all'Aston Martin ci sarebbe anche il costruttore indiano Mahindra. La trattativa per la vendita di Aston Martin sarebbe però rallentata dalla richiesta da parte della Investment Dar Co di ottenere in cambio lo stesso prezzo di circa 800 milioni di dollari pagato per l'acquisizione del marchio britannico dalla Ford cinque anni fa.
Richiesta che però non sarebbe stata accolta dai potenziali acquirenti. Interpellata sulla vicenda, la Direttrice della Comunicazione di Aston Martin, Janet Green, ha negato che la Investment Dar stia cercando di vendere il marchio britannico.
La Investment Dar - riporta l'articolo di Bloomberg - avrebbe buone ragioni per vendere l'Aston Martin, visto che nello scorso febbraio ha rinegoziato un debito di 4,9 miliardi di dollari, dopo aver ''saltato'' il pagamento di un bond Islamico nel maggio del 2009. Questa operazione di ristrutturazione era stata realizzata in base alla legge di stabilità finanziaria del Kuwait, emanata dal Governo nel mese di aprile 2009 per sostenere le istituzioni finanziarie colpite dalla crisi del credito.
La Investment Dar and Adeem Investment Co era divenuta proprietaria della Aston Martin cinque anni fa, pagandola 805 milioni di dollari alla Ford, che ne era proprietaria dal 1987.
Aston Martin è al momento l'unico brand di lusso globale a non essere parte di un grande Gruppo automobilistico, una indipendenza questa che non le permette però di condividere i costi di sviluppo con altri marchi e modelli all'interno di un Gruppo.
Fonte: Ansa