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Aston Martin schiererà almeno due Valkyrie nella stagione 2020/2021 del WEC, la prima del regolamento che vede l'introduzione delle hypercar al posto degli attuali prototipi LMP1. La casa di Gaydon farà così ritorno alla 24 Ore di Le Mans a cento anni esatti di distanza dalla prima partecipazione alla classica del Circuit de la Sarthe, nel 1921. Nel 2021, poi, saranno passati quasi vent'anni dall'ultima vittoria di una vettura britannica a Le Mans, quella di Bentley nel 2003.
Sviluppata in collaborazione con Red Bull Racing e AF Racing, la Aston Martin Valkyrie sarà ulteriormente elaborata per partecipare al WEC, attingendo anche dalla sua variante esclusivamente pensata per la pista, la AMR Pro. La Valkyrie in versione hypercar del mondiale Endurance vanterà una versione racing del suo motore V12 di 6.5 litri ad aspirazione naturale.
L'annuncio di Aston Martin arriva alla vigilia del sessantesimo anniversario della vittoria ottenuta nella 24 Ore di Le Mans nel 1959 dalla Aston Martin DBR1 preparata dalla David Brown Racing e affidata a Carroll Shelby e a Roy Salvadori. «Abbiamo sempre detto che saremmo tornati a Le Mans con l'intenzione di battagliare per la vittoria assoluta quando sarebbe arrivato il momento giusto: ora quel momento è arrivato», spiega il CEO di Aston Martin, Andy Palmer.
«David Brown arrivò a Le Mans nel 1959, con una vettura e un team di piloti capaci di vincere: vogliamo fare lo stesso nel 2021 - ha aggiunto Palmer -. La Aston Martin Valkyrie è perfetta per una sfida del genere e si adatta perfettamente ai requisiti del regolamento di ACO per le hypercar. Facendo tesoro della nostra esperienza legata alla competizione ai massimi livelli del motorsport, ci imbarchiamo in questo ambizioso progetto con gli ingredienti necessari al successo. Cosa potrebbe essere più evocativo del ruggito di un V12 di Aston Martin sul rettilineo della Mulsanne nella notte di Le Mans?».