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Riapertura delle scuole e ripresa di gran parte delle attività produttive potrebbero scontrarsi con un'insufficienza del trasporto pubblico locale. E' quanto sostiene Asstra, l'associazione delle imprese di trasporto, secondo la quale il 25% degli studenti potrebbe rimanere a piedi se non si potenziano i servizi cittadini.
«Si è tentato – fa sapere l'associazione – di stimare l'incremento percentuale del servizio aggiuntivo necessario per offrire un servizio capace di soddisfare in ambito automobilistico urbano ed extraurbano, nelle ore di punta, un livello atteso della domanda all'85% (rispetto al pre-Covid), e conseguentemente di quantificare l'aumento dei fattori produttivi utili a garantire il servizio. Dalla simulazione emerge che, al fine di soddisfare una domanda attesa di mobilità pari all'85%(rispetto al pre-Covid) sarebbe necessario un incremento del 70% in urbano e 42% in extraurbano delle percorrenze chilometriche con un fabbisogno di autobus e personale di guida insostenibile, sia sotto il profilo economico che tecnico».
«Per sostenere la domanda nelle ore di punta servono circa 20mila autobus aggiuntivi, 31mila conducenti per un costo complessivo di 1,6 miliardi di euro», è la conclusione di Asstra.
In risposta, nelle scorse ore il MIT ha annunciato che i mezzi di trasporto pubblico potranno essere riempiti all'80% e lo stanziamento di 200 milioni per le Regioni e 150 per Comuni e Province per i servizi aggiuntivi di trasporto ritenuti indispensabili per l'avvio dell'anno scolastico.