Assotir a convegno: crescita del Made in Italy, con al centro l'autotrasporto

Assotir a convegno: crescita del Made in Italy, con al centro l'autotrasporto
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Si svolge sabato 9 aprile la prima di una serie di iniziative per rivitalizzare il mondo del trasporto su gomma, che resta una delle colonne portanti dell’economia nazionale
7 aprile 2016

"Capitani coraggiosi: la gestione dei costi aziendali, chiave del successo nell’impresa di autotrasporto": non nasconde le sue ambizioni già a partire dal titolo l’appuntamento che Assotir propone a tutti gli attori della filiera dell’autotrasporto. Un convegno per capire come ottenere risparmi per le imprese e vantaggi per i consumatori, in realtà il primo di una serie che lungo tutto il 2016 cercheranno di sensibilizzare il mondo dell’imprenditoria italiana di fronte alle sfide che si accompagnano ai cambiamenti del sistema economico, ad iniziare dall'attenzione ai costi, e senza dimenticare le attività di formazione e gestione del personale, tutti temi decisivi per il successo dell'impresa di trasporto.

Un settore cruciale per il Made in Italy

In Italia, il trasporto su strada rappresenta l’85% dello spostamento di merci, diventando quindi un anello imprescindibile tra produzione e consumi. Autotrasporto e made in Italy sono pertanto un binomio, senza contare il contributo alle esportazioni, per le quali almeno in parte lo spostamento su gomma è fondamentale. I dati forniti da Ista ed Eurostat relativamente al 2014 sono eloquenti: in cima alla lista compaiono i materiali inerti (minerali e prodotti di cave e miniere), al 14%; seguono prodotti alimentari, bevande, tabacchi con il 13%; materiali da costruzione (vetro, ceramica, calce, ecc) rappresentano il 12,5 %; metalli e manufatti il 7,8%; i prodotti agricoli il 5,2%; prodotti chimici e petroliferi insieme danno un altro 8%.

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Tra crisi e potenzialità di crescita

Le aziende che fanno trasporto su gomma devono fronteggiare molteplici costi che si riversano sull’intera filiera produttiva e che in ultima battura gravano sui consumatori: personale, carburante, capitale investito, manutenzione e gestione dell’azienda. L’obiettivo principale deve diventare quello di ottimizzare le risorse disponibili. Ad esempio, ogni autista deve rispettare le regole imposte dalla legge relative alle ore di guida e di riposo: l’imprenditore può però trovare le giuste combinazioni per ottimizzarne il rendimento. C’è poi il costo del carburante, che incide per il 30% su quelli di un’azienda: avere degli autisti attenti, che sappiano esercitare una guida ecologica ed equilibrata può portare a un risparmio anche del 5%. Lo stesso gasolio può essere comprato in grandi quantità, limitando la spesa grazie a un sistema di economie di scala; analogo discorso per l’acquisto di pneumatici e di altri elementi basilari. Si tratta di risparmi che non vanno ad inficiare sul risultato finale. Ottimizzare i costi dell’azienda può fare la differenza tra guadagno e perdita, ma soprattutto consentire alla stessa di essere più efficiente nel rapporto con il committente.

«La crisi iniziata nel 2008 e non ancora del tutto conclusa ha influenzato ogni settore dell’economia – ci ha detto Claudio Donati, Segretario generale di T.I. Assotir - Anche nel settore dell’autotrasporto sono così avvenuti importanti cambiamenti, tuttora in corso, mutamenti che vanno compresi e interpretati: solo con una piena presa di coscienza si può rendere nuovamente competitiva un’impresa su un mercato rinnovato. Competenze e capacità imprenditoriali sono gli strumenti per vincere questa delicata partita, iniziando un percorso formativo diretto a imprenditori giovani, sensibili alle novità e al cambiamento che necessariamente va inserito nel mondo imprenditoriale».

Per le prime risposte a tutte le esigenze del comparto dell’autotrasporto, dunque, appuntamento sabato 9 aprile alle ore 9, presso l'Holiday Inn Hotel Aurelia di Roma.

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