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Sarebbe al varo del consiglio dei ministri il provvedimento che dimezza il risarcimento alle vittime degli incidenti per danni biologici che comportano da 10 a 100 punti di invalidità.
Contro il decreto si sono già levati gli scudi delle associazioni di consumatori e dell’Aneis (Associazione Nazionale Esperti di Infortunistica Stradale), che invitano il Presidente Napolitano a non firmare il documento che colpisce duramente le vittime degli incidenti.
Attualmente per i risarcimenti dei danni che comportano oltre 9 punti di invalidità le Corti di Appello applicano su disposizione della Cassazione le tabelle fissate dal Tribunale di Milano.
Tabelle che evidentemente non incontrano i favori delle compagnie di assicurazioni, visto che già nel 2011 il Governo Berlusconi presentò un decreto per tagliare in modo netto questi risarcimenti. Tale decreto non passò l’esame del Parlamento anche grazie alla forte protesta delle associazioni dei consumatori.
Oggi un decreto diverso, ancora più penalizzante nei confronti delle vittime di incidenti stradali, viene riproposto dal Governo Monti con l’obiettivo di dimezzare i risarcimenti e salvare i bilanci delle compagnie.
Un caso che avvenga proprio ora? A pensar male si fa peccato, ma è proprio di questi giorni la notizia che il Tribunale di Milano ha rivisto al rialzo le tabelle dei risarcimenti (gli importi sono stati aumentati del 5,6535%, sulla base degli indici I.S.T.A.T. sul costo della vita relativi al periodo 1.1.2011/1.1.2013).
“Oggi un decreto diverso, ancora più penalizzante nei confronti delle vittime di incidenti stradali, viene riproposto dal Governo Monti con l’obiettivo di dimezzare i risarcimenti e salvare i bilanci delle compagnie”
In soldoni un uomo sotto i 40 anni che subisca un danno biologico del 50% (pensiamo alla perdita di un braccio per esempio) oggi viene risarcito con una cifra da 363.659 euro fino a 454.000 euro (come stabilito dalle tabelle del Tribunale di Milano). Se passasse il decreto del Governo dimissionario, lo stesso danno riceverebbe un risarcimento dimezzato.
I nuovi parametri fissati dal Governo Monti vanno dritti a colpire una forma di risarcimento che tutela i più deboli: chi incappa in una forma di invalidità grave ha bisogno di denaro, tanto denaro, per far fronte ai gravi problemi legati alla sua condizione (spese mediche, problemi pratici da risolvere).
A chi giova?
Ce n'è davvero bisogno? Le assicurazioni navigano in cattive acque, al punto che anche il Governo si muova in loro soccorso?
Diciamo chiaramente di no, si tratta di un aiuto ingiustificato: nell'assicurazione auto, principale ramo in cui operano le compagnie, il trend del momento è positivo e resterà tale per tutto il 2013 e buona parte del 2014.
La ragione alla base di questa alta redditività delle compagnie risiede nel rapporto tra le spese per i sinistri e i premi incassati. Cala infatti il traffico (e di conseguenza i gli incidenti e i rimborsi), mentre non diminuiscono le tariffe. In sostanza fanno utili a palate.
Per questa ragione ci auguriamo che il Presidente Napolitano non firmi il Decreto del Governo Monti.