ASI: “Salvate i documenti storici in originale“!

ASI: “Salvate i documenti storici in originale“!
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L’Automotoclub Storico Italiano chiede di bloccare la distruzione dei documenti originali dei veicoli storici come prevede la normativa del “Documento Unico“ digitale
15 maggio 2020

Il patrimonio di un veicolo storico non è costituito solo dal veicolo stesso, ma da tutto quanto ad esso si riferisce, ad iniziare dai documenti che lo accompagnano: carta di circolazione e certificato di proprietà, per esempio, sono un “corredo” importante e significativo per i veicoli di interesse storico e collezionistico, dal momento che parte della loro memoria è conservata e tramandata da tali documenti, testimoni dell’evoluzione avvenuta in oltre un secolo di pratiche burocratiche per la gestione dei veicoli.

Con l’avvio, il 4 maggio scorso, della seconda fase di attuazione del decreto legislativo 98/2017 in materia di rilascio del Documento Unico di circolazione e di proprietà, tutti i documenti cartacei sono destinati alla distruzione: le nuove procedure telematiche prevedono la totale digitalizzazione delle istanze e della documentazione a corredo, con necessità di dematerializzare la documentazione nativa cartacea.

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Un evidente danno per tutti i veicoli di interesse storico, che ha spinto l’ASI (Automotoclub Storico Italiano) ad intervenire nelle sedi competenti per modificare tale procedura e per salvare una componente fondamentale della “memoria” legata ai veicoli più datati.


La seconda fase di attuazione del suddetto decreto riguarda moto e vetture in uso proprio e prevede l’utilizzo delle sole procedure telematiche per il rilascio del Documento Unico nei casi di cancellazione dei dati inerenti l’intestazione temporanea di veicoli a nome di soggetto diverso dall’intestatario (mini volture dei commercianti); sottrazione, smarrimento, distruzione (cessata circolazione e demolizione per esportazione) e deterioramento dell’originale.

Per questi casi, dal 4 maggio è previsto l’obbligo della gestione telematica, mentre tale procedura resta facoltativa fino al 31 maggio per le operazioni di immatricolazione, di nazionalizzazione, di reimmatricolazione e di trasferimento della proprietà.

Dal 1° giugno, infine, anche con i semplici passaggi di proprietà tra privati si assisterà alla distruzione dei documenti originali cartacei se nel frattempo non verranno modificate le procedure, magari con deroghe specifiche per i veicoli di interesse storico e collezionistico sulle quali sta intervenendo ASI; secondo le ultime disposizioni ministeriali, la definitiva applicazione del Documento Unico e della procedura telematica per ogni istanza dovrà avvenire entro il 31 ottobre 2020.


«Prima che scattasse l’emergenza Covid-19 - ricorda Alberto Scuro, presidente dell’ASI - era stato avviato un tavolo di lavoro con la Direzione Generale della Motorizzazione per la risoluzione delle problematiche legate ai veicoli di interesse storico e collezionistico, in particolare le revisioni periodiche dei veicoli ante 1960 e di quelli centenari. Ora si è aggiunta la questione del “Documento Unico“, che prevede la distruzione dei documenti originali cartacei: un danno enorme per i veicoli storici, e per scongiurarlo abbiamo già inoltrato le nostre proposte, di semplice ed immediata attuazione».


L’art. 1, comma 1, del decreto legislativo n. 98/2017, indica il “Documento Unico“ come costituito dalla carta di circolazione, redatta secondo le disposizioni della direttiva 29 aprile 1999, n. 1999/37/CE del Consiglio, nella quale vengono annotati i dati relativi alla situazione giuridico-patrimoniale degli autoveicoli, dei motoveicoli e dei rimorchi iscritti al PRA, in quanto assoggettati al regime dei mobili registrati ai sensi delle vigenti disposizioni contenute nel Codice Civile.


Competente al rilascio del “Documento Unico“ è il MIT, il Ministero di Infrastrutture e Trasporti, in quanto “centro unico di servizio”, attraverso gli Uffici periferici della Motorizzazione Civile e gli Sportelli Telematici dell’Automobilista.

Il “Documento Unico“ rende validi i dati in esso contenuti, fermo restando che per quelli relativi a proprietà e locazione finanziaria dei veicoli la responsabilità è in capo ad ACI, tenuto a validarli ai sensi dell’art. 1, comma 2, let. c), del d.l.vo n. 98/2017.


La normativa completa è consultabile sul sito del MIT (www.mit.gov.it) e su www.ilportaledellautomobilista.it.
 

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