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Quando venne lanciata nel 2003, l’Ariel Atom stupì parte del mondo dell’auto. Il concetto alla base della vettura inglese era – ed è rimasto – semplice: less is better. Leggerissima, con un peso a vuoto di poco inferiore ai 500 kg, era dotata nelle sue prime versioni di un propulsore da 2 litri turbo marchiato Honda, capace di sprigionare fino a 300 CV, valore che in termini assoluti le garantiva un rapporto peso/potenza migliore della Bugatti Veyron. L’estetica dell’auto è dettata dalla funzionalità: telaio tubolare, assenza di portiere, ali anteriori e posteriori – optional – e sedili con cinture a cinque punti, come su un’auto da corsa.
Nello scatto da 0 a 100 km/h, l’Ariel Atom era capace di sverniciare letteralmente una Ferrari Enzo, fermando il cronometro a 3,2 secondi per la versione “normale” e arrivando addirittura a 2,9 secondi nella configurazione Mugen. Con il passare degli anni, abbiamo assistito gradualmente ad un’evoluzione del mezzo, fino a raggiungere l’Atom V8 – 500 CV per 550 kg.
I ragazzi dell’Ariel Motor Company, stavolta, si sono superati. Il motorsport da sempre è palestra di innovazione tecnologica, e i garagisti inglesi hanno deciso di attingere a piene mani da una delle vetture di Formula 1 più rivoluzionarie di sempre: la Brabham-Alfa Romeo BT46. Ora anche l’Atom ha perso l’ala al retrotreno e viene dotata di due ventole e di minigonne, capaci di generare il vuoto come sulle wing-car di F1. Soluzione interessante, più adatta – sicuramente – ai track day che non alle strade di tutti i giorni, nonostante l’auto abbia ricevuto l’omologazione nel Regno Unito.
Non resta solo che aspettare e vedere chi sarà il primo a calarsi nell’abitacolo di questa piccola supercar.
Ariel
Yeovil Road
TA18 7NR Somerset
(AG) - UK
+44 0146078817
https://www.arielmotor.co.uk/
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