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Lo sfortunato proprietario di questa Ferrari 348 (la foto è della Polizia di Glarona pubblicata da Ticino Online) è incappato nei giorni scorsi in Svizzera in un forte temporale e, complice la velocità e forse le gomme non perfette, è stato vittima del fenomeno dell'aquaplaning, sbandando e danneggiando la sua amata rossa. Nessun ferito, se non nel portafoglio, ma cos'ha provocato la sbandata? L'aquaplaning purtroppo può capitare a chiunque in presenza di forti quantità d'acqua in strada, specie in quei tratti dove non c'è asfalto drenante e si formano grandi e soprattutto lunghe pozzanghere. Oltre una certa velocità le gomme possono letteralmente iniziare a galleggiare sull'acqua, perdendo del tutto il contatto con l'asfalto, e tanto peggio se il battistrada è usurato. Questo perché oltre una certa andatura le scolpiture della gomma non riescono più ad espellere l'acqua da sotto il battistrada ed è evidente che in queste condizioni il controllo dell'auto è impossibile e la frenata inefficace, come si fosse sul ghiaccio.
Contrariamente a quel che si crede, la velocità a cui il fenomeno può verificarsi non è elevatissima e dipende dallo spessore dell'acqua e dal battistrada residuo, ma già a 70 km/h occorre fare attenzione a possibili "galleggiamenti" nell'attraversare grandi pozzanghere. Come detto, la lunghezza del tratto allagato è critica quanto la sua profondità, quindi quando vedete a bordo strada delle larghe e lunghe pozzanghere, massima prudenza. Se poi queste ricoprono solo metà della carreggiata, attenzione all'influenza sullo sterzo, perché la ruota che si trova nell'acqua ha una maggior resistenza all'avanzamento, dovendo spostare il liquido, e può innescare una coppia d'imbardata, ossia far sterzare l'auto nella sua direzione, cosa particolarmente pericolosa quando gli accumuli d'acqua si trovano a sinistra sulla corsia di sorpasso in autostrada, dove si viaggia vicini alle barriere. Se sentite lo sterzo farsi improvvisamente leggero non fate correzioni violente ma restate il più possibile con le ruote diritte e alzate il piede dall'acceleratore, senza frenare. Come sempre la corretta pressione delle gomme e un battistrada non inferiore ai 2 mm (il limite di legge è di 1,6 mm, ma vi consigliamo di non arrivarci) sono d'aiuto.
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