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Sanremo, 14 Luglio 2018. Per i francesi è la Liberazione. Per noi pure. Nessun dramma. In più, una bella sorpresa pur nella sfortunata circostanza di un incidente, che è pur sempre una violenta alterazione della normalità. Prima di tutto Paolo e Anna stanno bene. Non benissimo ma in una condizione ben lontana da quella dipinta con una certa incontrollata morbosità, che non si è fatta scrupolo di avvicinare i Super Campioni italiani al dramma e ha scatenato la preoccupazione vera. Ma tant’è, è un genere di sensazionalismo per attirare attenzione fondata sul prurito, facendo leva sulla curiosità e, in questo caso, sull’affetto, dimostratosi autentico e viscerale, per Paolo, Anna e tutto l’entourage “famigliare” di Peugeot.
Intanto nessuno, al momento, verrà operato in regime di urgenza o di gravità dell’infortunio. Paolo non lo sarà per la presunta frattura del femore (come va lontano la fantasia) che non esiste, né per quella della vertebra, che è un’infrazione e che verrebbe ridotta con un intervento d’avanguardia, poi vi diremo, se ho capito bene in endoscopia, ovvero senza abusare invasivamente della pellaccia del Campione. Si parla di mettersi al volante in 24 ore, o giù di lì. Niente placche, busti, mesi out e altre fantasticherie del genere. E per la pelle ben più delicata di Anna, ovvero per quanto riguarda la frattura del bacino, questa risultata effettivamente, ma in una forma minore e composta che sarà recuperata, mi permetto termini probabilmente lontani dal glossario drammatico della medicina, intanto con due settimane di riposo nella casa “d’origine” sotto il controllo di amici medici friulani, e poi con una diversa riabilitazione, comunque lontana dai “ferri”.
Paolo, che soprattutto gli girano parecchio per l’accaduto e abbastanza per la 208 T16, messa non proprio benissimo, si distrae pensando a Roma e a chi gli potrebbe dare le note (c’è un precedente, ma io opterei per l'App AndreucciCoDrive). Certamente a 24 ore e poco più dall’incidente non è il responso dell’oracolo, e l’iter che porta alla Capitale non è così rettilineo, ma lo stato umorale di Andreucci va preso come un segno chiaro della combattività del Gladiatore… pardon del Campione e, soprattutto, come un provvidenziale colpo di spugna sulla spirale di dramma montata come mayonnaise dalle 16 di quel dannato venerdì 13.
Parzialmente rassicurato sin dalle prime ore dopo l’incidente, mi sono lasciato distrarre, ed ecco il plus della bella sorpresa, dallo tsunami di affetto che si è generato attorno alla coppia più bella del mondo. Come una violenta eruzione emotiva, il clamore drammatico della prima ora si è diluito in una gigantesca, potente onda oceanica d’affetto e di consensi, in tutte le lingue e da ogni angolo del globo. Incredibile, un fenomeno che la dice lunga sulla popolarità conquistata da Andreucci e Andreussi con il loro autentico, fantastico essere. Amici, tifosi, conoscenti, colleghi, appassionati e anche chi solo per sentito dire o perché incredulo che potesse succedere qualcosa del genere proprio a Andreucci e alla sua dolcissima metà, Anna, tropo forti, troppo al di sopra della normalità fatta di constatazioni amichevoli. Un fiume di saluti e di auguri che ha travolto l’intera famiglia di Peugeot Sport, la fortezza della frangia italiana presa d’assalto dalla vicinanza.
Ora lasciamoli in pace. Un po’ di riposo non guasta mai. Soprattutto con questo caldo, ma bisogna che sia sereno. Fateci sapere, Campioni, e in bocca al lupo!