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Milano – L'inaugurazione della nuova sede di Subaru Italia, che ha lasciato il suo quartier generale storico di Ala di Trento per spostarsi a Milano, non rappresenta soltanto un importante passo verso una maggiore centralizzazione della divisione italiana delle Pleiadi, che va ora a collocarsi in una metropoli di importanza strategica per il Sud Europa. Il trasloco nel capoluogo lombardo infatti segna l'inizio di una vera e propria era per Subaru Italia, che ha grandi ambizioni di crescita anche nel nostro Paese per il prossimo futuro.
Della storia della divisione italiana del costruttore giapponese e dell'importanza della nuova sede lombarda ne abbiamo parlato con Andrea Placani, Responsabile della Comunicazione di Subaru Italia.
Perché la storia di Subaru Italia comincia, a metà degli anni '80, proprio ad Ala di Trento e perché oggi la sua storia riparte da Milano?
«Il nostro headquarter è nato ad Ala di Trento per motivi prima di tutto logistici. L'importatore italiano infatti, che portava i modelli Subaru in Italia prima che nascesse la nostra filiale diretta, era originario di Bolzano e per lui risultava ideale collocare la sede italiana vicino a Trento, anche perché all'epoca erano previsti incentivi erogati dalla regione per agevolare le aziende. Inoltre ad Ala di Trento si era trovato un edificio ideale, con un grandissimo piazzale esterno, dove poter fare anche magazzino, dal momento che all'epoca le vetture importate venivano portate direttamente all'interno della sede. Inoltre l'edificio di Ala aveva il vantaggio di essere grandemente visibile, perché era collocata a fianco dell'autostrada del Brennero. Col tempo ovviamente le esigenze sono completamente cambiate, prima di tutto perché è nata Subaru Italia come filiale diretta della casa madre, ma anche perché oggi, rispetto ad allora, è cambiato il mercato ed è cambiato il mondo intero. L'aspetto principale che non rendeva più attuale la sede di Ala era rappresentato dal fatto che non avevamo più la necessità di ospitare le macchine in sede, perché oggi le vetture arrivano al porto di Livorno e lì poi vengono sdoganate e portate direttamente nelle concessionarie. Questi sono i motivi per cui Subaru ha deciso di cambiare location».
Milano è probabilmente la città più vivace dal punto di vista economico dell'Italia e forse anche del Sud Europa. Quanto ha contato questo aspetto nella scelta di spostare nel capoluogo lombardo la sede di Subaru Italia?
«L'importanza strategica ed economica di Milano è stata la molla che ci ha fatto capire l'importanza di fare un passo così importante come traslocare in questa metropoli la nostra sede operativa. È risaputo infatti che Milano rappresenti il polo commerciale d'Italia e inoltre è proprio in questa città che nascono tendenze che poi influenzano il mercato».
Come si è risolta la questione con alcuni dei dipendenti, supportati anche dai sindacati, che chiedevano a Subaru Italia di non lasciare Ala di Trento?
«Purtroppo 29 persone hanno lasciato l'Azienda, perché non se la sono sentita di venire a Milano, oppure perché non potevano proprio trasferirsi. Con loro si è trovato un accordo dal punto di vista economico, ma a noi di Subaru Italia è dispiaciuto moltissimo arrivare a questa decisione perché abbiamo perso delle risorse validissime ad ogni livello, che erano poi la mente storica della nostra realtà aziendale. La perdita di queste 29 persone ha reso necessario una ristrutturazione dell'organigramma aziendale, in modo da poter affrontare al meglio le nuove sfide del futuro. Col tempo quindi vogliamo rifondare l'azienda, assumendo nuove figure professionali, magari senza tornare ad avere il numero di dipendenti che avevamo ad Ala, ma comunque tornando a disporre quelle figure chiave per la crescita della nostra realtà».
“L'importanza strategica ed economica di Milano è stata la molla che ci ha fatto capire l'importanza di fare un passo così importante come traslocare in questa metropoli la nostra sede operativa”
Siete un'azienda italiana che assume. Quali figure professionali state cercando?
«Praticamente tutti i dipartimenti sono stati coinvolti dalla dipartita dei nostri ex-colleghi, per cui assumiamo in tutti i settori, dal marketing all'amministrazione, alle pubbliche relazioni fino alle vendite. L'azienda ha bisogno quindi di nuova linfa e di personale altamente motivato, e in quest'ottica credo che Milano offra ottime risorse».
Quali sono oggi le sfide di Subaru Italia?
«Nel medio termine il nostro obiettivo è di raggiungere una quota di 10.000 vetture all'anno nell'area di competenza di Subaru Italia, che comprende oltre alla nostro Penisola, anche Austria, Slovacchia, Slovenia, Croazia e Grecia. Per quanto riguarda il mercato esclusivamente italiano invece puntiamo a raggiungere una 1uota di 7.000 unità vendute in un anno».
Com'è suddiviso il mercato italiano per Subaru Italia?
«Il cuore delle vendite di Subaru Italia è rappresentato da tutto il nord Italia, fino a metà della regione Toscana. In questa zona del Paese realizziamo circa il 60%, con punte del 70% in alcuni periodi dell'anno, delle nostre vendite complessive in Italia».
Subaru Italia riparte da Milano lanciando fin da subito una nuova operazione commerciale che rivoluziona in parte il modo di fare marketing del vostro marchio. Stiamo parlando di Subaru Sei Stelle, di cosa si tratta?
«Subaru Sei Stelle è un'operazione commerciale che partirà dal mese di ottobre, coinvolgendo in una serie di test drive tutti i nostri clienti, che alla fine avranno la possibilità di vincere una Subaru XV. È un'operazione commerciale molto importante per noi perché crea un punto di contatto molto forte con i nostri clienti e che segna l'inizio dell'operatività della nuova sede di Milano, oltre che di un nuovo modo di fare marketing».