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È una calda mattina di fine giugno quella che mi ha portato all’Autodromo di Adria per svolgere il corso base dell’AMG Driving Academy Italia. Quest’anno la divisione AMG festeggia il suo 50° anniversario, mezzo secolo nel corso del quale ha dimostrato, anche grazie alle numerose vittorie nel Motorsport, di essere un leader assoluto nella produzione di autovetture esclusive ad alte prestazioni.
In altre parole, cinquant’anni e non sentirli…
Superato l’asfalto bollente del parcheggio, mi trovo di fronte al fiore all’occhiello della gamma AMG: A 45, CLA 45, SLC 43, C 63 S e, poco più avanti, in tutto il suo splendore, intravedo il modello più esclusivo del marchio di Affalterbach, la GT R. Una decina di splendide vetture sportive e qualche migliaio di cavalli mal contati pronti scalpitare tra i cordoli della pista, non vedo l’ora di cominciare…!
Mentre cerco di contenere l'eccitazione, ripenso a quando, da bambino, mio padre mi portava a “passeggio” con la sua Classe E, e mi chiedo dove sia finito lo stile classico, tipico della Mercedes. Controllo sul frontale della C 63 S Coupé se effettivamente si tratta dello stesso marchio e sì, la stella a tre punte c’è ancora; deve essere senz'altro quella sigla "AMG" a fare la differenza in termini di personalità e sportività.
Vengo richiamato all’ordine dagli organizzatori dell’evento e, tempo di bere un caffè, mi ritrovo al briefing tecnico a studiare le traiettorie in pista, sottosterzo, sovrasterzo, frenata e altre tecniche di guida che – a mio modesto parere – bisogna sempre tenere presente non solo durante la guida in pista, ma anche nell’utilizzo quotidiano della propria auto. Mi riferisco, in particolare, alla corretta posizione di guida e ad altre precauzioni che spesso dimentichiamo, forse anche per colpa dell'eccessivo utilizzo del comparto tecnologico di bordo.
Faccio tesoro di quello che ho appena appreso e inizio l'esperienza di guida in pista al volante di una scattante Classe A 45 AMG. Nonostante sia la più piccola della gamma, cerco di non dimenticare che la cavalleria a bordo è comunque elevata (381cv), ma sono rassicurato dal fatto che l'auto dispone della trazione integrale, sapientemente controllata dall’elettronica di bordo. Premuto il pulsante d'accensione, tutti i pensieri svaniscono di colpo… il sound è spettacolare! Difficile credere che si tratti “solo” di un quattro cilindri.
La parte pratica del corso inizia con alcuni giri di ricognizione della pista nel corso dei quali l’istruttore – a bordo dell’auto capofila - è in costante collegamento radio con gli allievi, che vengono di volta in volta indirizzati verso le giuste traiettorie ed eventualmente corretti negli errori più frequenti. Nello specifico, le indicazioni dell’istruttore risultano particolarmente preziose nella fase di individuazione della zona di frenata e del punto di corda. Mettendo in pratica i consigli dell’istruttore mi rendo conto che, da un lato, giro dopo giro, acquisto sempre più padronanza della piccola belva da quasi 400 CV e che, dall’altro lato, riesco gradualmente a girare sempre più veloce e in maniera più controllata. A fine sessione, pertanto, mi è chiaro il motivo per cui alle gare con gli amici sui go-kart arrivo sempre nelle ultime posizioni.. Rimpiango di non avere pensato prima al corso...
Nel frattempo, ci spostiamo in una zona separata del circuito con asfalto bagnato dove ci viene insegnato a gestire il sovrasterzo. A bordo di una C 63 S Station Wagon – alla quale sono stati previamente disattivati tutti controlli elettronici – l’allievo viene invitato a compiere una sterzata violenta in piena accelerazione, in modo da causare una perdita di aderenza dell'asse posteriore della macchina e consentire alla stessa di sbandare. A quel punto, il pilota deve essere in grado di controsterzare prontamente, in modo da raddrizzare l’autovettura e riportarla in sicurezza verso la giusta traiettoria. Nonostante i timori iniziali dei partecipanti, l’esercizio si rivela divertente ed utile allo stesso tempo.
Prima della pausa pranzo, veniamo accompagnati sul rettilineo della pista dove proveremo un esercizio specifico sull’accelerazione e sulla frenata. Divisi in coppie, ogni allievo dovrà gareggiare contro il suo compagno, ciascuno a bordo di una C 63 S Coupé, spinta da un motore 8 cilindri da 510 cv. L’esercitazione consiste nell’accelerare a tavoletta, per poi frenare bruscamente entro lo spazio delimitato da 4 birilli sistemati a metà rettilineo. L’adrenalina a questo punto sale a mille. L’accelerazione della C63 S AMG ti colpisce con violenza, incollandoti allo schienale senza respiro. Una sensazione che vorresti non finesse mai.. Purtroppo, mentre vedi la lancetta del tachimetro che continua a salire, arriva inesorabilmente il momento in cui devi affondare il piede sul pedale del freno e farti catapultare in avanti dalla possente azione dei potenti freni carbo-ceramici. Mi accerto che lo stomaco e gli altri organi vitali siano tornati al loro posto e mi avvio verso la meritata pausa pranzo nel ristorante dell’autodromo.
Il corso prosegue nel pomeriggio con una gara sulla AMG SLC 43, a bordo della quale gli allievi devono sfidarsi in una piccola pista creata ad hoc con alcuni birilli per ottenere il tempo migliore. La piccola cabrio – con il suo V6 biturbo – regala un sound spettacolare, forse un po’ meno ignorante del V8 della C 63 S, ma altrettanto emozionante anche grazie alla capote abbassata, che consente di apprezzarne a pieno la voce rauca... Terminato il giro, scendo dall’auto davvero soddisfatto per l’esperienza, un po’ meno per il mio tempo che purtroppo non mi vedrà salire sul podio...
Arriva il momento di tornare in pista, quella vera, e il mio istruttore ci tiene a farmi capire che d’ora in poi si farà sul serio. Casco allacciato e si ritorna a correre tra i cordoli con le C 63 S Coupé, mettendo in pratica tutto quello che si è imparato nel corso della giornata, stavolta con un ritmo decisamente più “allegro”. Rispetto alla A 45, la C 63 S ha un DNA ancora più corsaiolo, dovuto non solo ai 130 cavalli in più, ma anche alla trazione posteriore che rende l’inserimento in curva un vero spasso! Ancora una volta, ogni giro è sempre più veloce del precedente e prendo sempre più confidenza con la AMG coupé che si lascia guidare davvero con piacere. Per un attimo perdo ogni timore reverenziale nei confronti del V8 e vengo travolto dalla “pazza idea” di disobbedire agli ordini dell’istruttore (“tenete i controlli elettronici sempre attivati!”), salvo rendermi conto che, all’alba dei miei 40 anni, la razionalità ha (quasi) preso il sopravvento sulle scelte irresponsabili e decido di rimandare alla prossima volta, magari quando avrò la possibilità di fare il corso AMG Avanzato..
Nel tardo pomeriggio si conclude il corso con il rituale giro di pista dove l’istruttore al volante ti fa capire che il suo è tutto un altro sport. Le auto AMG vengono portate al limite da piloti professionisti che dimostrano tutta la loro preparazione e talento alla guida di auto con più di 500 CV.
Risultato finale? Il corso mi ha pienamente soddisfatto. Nonostante il poco tempo a disposizione, credo di aver ricevuto le basi necessarie per comprendere il comportamento in pista delle auto sportive, oltre che per gestire l’autovettura in situazioni al limite; il corso base dell’AMG Driving Academy offre l'opportunità di metterti alla prova fin da subito su vetture molto potenti, facendoti gustare l’ebbrezza della velocità in tutta sicurezza…. E ti consente di farlo non su un auto qualsiasi, ma a bordo di gioielli a quattro ruote marchiati AMG. Scusate se è poco!
Andrea Limongelli