AMbooks, Libri di auto e moto | Autobianchi A112 Abarth

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@ilbordons ha letto un altro libro. Ecco cosa pensa di Autobianchi A112 Abarth...
12 luglio 2016


Ricordo con chiarezza quel pomeriggio invernale del 1985, anche se sono passati più di trent’anni. Mio padre rientrò a casa dall’ufficio prima del previsto, ma nonostante l’anticipo il buio era già calato su Milano. Questo non lo fermò dal dire a me e mia sorella: «Ragazzi, mettetevi scarpe e giacca, dobbiamo uscire in fretta». Lì per lì non capii il sorriso di mia madre, e capii ancora meno quando, anziché infilarci in auto, mio padre scelse il tram per portarci tra vento e freddo dall’altra parte della città.

Quando finalmente mi resi conto di ciò che stava accadendo? Quando arrivammo da un concessionario che oggi non esiste più. Non andavamo a guardare la nostra nuova auto da città; andavamo a ritirarla! Visto che ero poco più di un bambino, non ero ovviamente stato coinvolto nei tempi e nella scelta della macchina, ma quella Autobianchi A112 Abarth fu sbalorditiva già all’uscita dal parco auto. I suoi gruppi ottici tondi, la scritta Abarth incastonata nella calandra, i cerchi da 13 pollici mi colpirono come uno schiaffo, cosa che fece anche la voce del motore.

Subito incastrati dietro (ma ricordo che all’epoca stavo comodo, d’altronde non ero ancora esploso in altezza e peso), di quel viaggio di ritorno ricordo il nervosismo della nostra A112, di uno strano verde metallizzato che mai avevo visto prima. Sul pavè milanese rimbalzavo a ogni frenata, e solo anni dopo compresi il divertimento di mio padre nel guidare quello che anni dopo dipinse come un sogno che finalmente si avverava. Aveva visto passare davanti agli occhi sei versioni di A112 Abarth, ma alla settima, l’ultima prodotta, non ebbe dubbi.

Ecco perché quando mi è capitato tra le mani ‘Autobianchi A112 Abarth’, della collana LE VETTURE CHE HANNO FATTO LA STORIA (curato da Fabio Coppa e Giorgio Bozzi, Giorgio Nada Editore, 143 pagine, 25 euro) mi è sembrato più che mai di fare un tuffo nel passato.

L’ho preso, l’ho letto, l’ho riletto, ho chiamato mio padre, e solo grazie alle sue parole ho capito quanto questo modello abbia significato per la nostra famiglia. Il volume traccia la storia del modello, la sua nascita, il suo sviluppo, e oltre ai dati offre una tonnellata di immagini ben scelte e cariche di significato. Non puoi non innamorarti di A112 Abarth, e non puoi non fare un pensierino a un possibile acquisto, vista l’ultima sezione con quotazioni di mercato e consigli utili per trovare il modello giusto per te.

Le vetture sono parte della storia di qualsiasi famiglia italiana, anche della mia… e se penso che solo pochi anni dopo mio padre cambiò la A112 Abarth con la nuova Y10, ancora adesso reagisco con una lacrima di nostalgia, e pensando che, in fondo, anche i padri sbagliano dopotutto…

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