Alzare i limiti di velocità? L'abbiamo chiesto all'ing. Enrico De Vita e ha detto che...

Alzare i limiti di velocità? L'abbiamo chiesto all'ing. Enrico De Vita e ha detto che...
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La proposta del Ministro Salvini sull'aumento della velocità massima in alcuni tratti autostradali fa aumentare i consumi e i rischi d'incidente per via dello "speed gap". Ecco cosa ne pensa il nostro ing. Enrico De Vita
15 marzo 2023

La proposta del Ministro Matteo Salvini sull'aumento dei limiti di velocità in alcuni tratti autostradali è un tema abbastanza ricorrente nella storia della nostra viabilità autostradale. L'innalzamento del limite dei 130 all'ora sarebbe già ammesso, ma è facoltà dei gestori introdurlo o meno, e fino ad oggi nessuno se l'è sentita per tutta una serie di motivi. Ma hanno ragione? Il nostro ingegner De Vita ci spiega cosa succederebbe.

Ingegner De Vita, cosa comporterebbe alzare da subito la velocità massima a 150 km/h?

Prima di tutto, una battuta cattivella: l'aumento non servirà al ministro per arrivare prima agli appuntamenti, perché la sua auto, come tutte le quelle in servizio di stato, sono esenti dai limiti di velocità, ZTL eccetera. Venendo ai comuni automobilisti, come effetto immediato vedo un danno netto all'ambiente e alle tasche, perché i consumi e l'inquinamento crescono in modo enorme passando da 130 a 150 km/h. Per farvi un esempio, Un'Alfa Stelvio turbodiesel 2.2 a 130 fa circa 13 km/litro, a 150 scende a 10 km/litro, un peggioramento che è naturalmente molto marcato sulle Suv, meno aerodinamiche, e può arrivare all'80%.

E per la sicurezza? È fattibile? 

L'aumento nei consumi coincide anche con un aumento del danno in caso d'incidente. Chiaro che le auto di oggi sono più sicure che in passato, ma un urto a 130 km/h, benché drammatico, è meno devastante di uno a 150, ma su questa cosa della velocità ci torniamo sopra. Sulla fattibilità intervengono dei fattori irrinunciabili e il primo, lo ha detto lo stesso Salvini, sarebbero le tre o quattro corsie. Peccato che questo tipo di autostrade sia anche - com'è ovvio - quello più trafficato di giorno e solo pochissimi tratti in Italia hanno più di due corsie e non sopportano forti flussi di traffico che rendono impossibile tenere velocità medie di 100 all'ora, figuriamoci i 150. Solo di notte, forse, lo consentirebbero, ma con l'oscurità aumenta anche il rischio.

Il Tutor servirebbe per monitorare la cosa?

I misuratori di velocità purtroppo vengono usati soprattutto per falcidiare migliaia di punti sulla patente in tratti di strada con limiti clamorosamente sbagliati, specie sulle tangenziali cittadine. In autostrada hanno funzionato, ma ricordiamo che la possibilità di aumentare ancora i controlli è pari a zero, la Polizia Stradale è oberata da mille compiti e sotto organico da anni.

Dal punto di vista delle automobili, cosa comporta?

A parte il fatto dei consumi e delle emissioni detto prima, al guidatore è richiesta molta più attenzione, a 130 km/h si fanno 36 metri al secondo, a 150 quasi 42 metri. Lo spazio di frenata aumenta: a 130 all'ora, sempre facendo l'esempio della Stelvio, sono 60 metri sui strada asciutta e quasi 90 a 150 km/h. I Paesi che hanno le migliori statistiche sugli incidenti, poi, hanno da tempo stabilito che non è la velocità massima in assoluto il fattore di rischio più alto ma la differenza di velocità fra i veicoli più lenti e i più veloci, e sulle nostre autostrade è sotto gli occhi di tutti il gap che può crearsi fra una berlina sportiva un mezzo pesante, sul quale la velocità prescritta molto bassa induce anche la distrazione.

Possiamo fare una una richiesta concreta al ministro Salvini?

Si, deve impegnarsi a rivedere i limiti delle tangenziali, perché in molte città d'Italia ci sono limiti a 70 o 90 km/h che non hanno letteralmente un senso in relazione alle condizioni e alla portata della strada e sono impossibili da rispettare. E a volte è vero il contrario, gallerie autostradali tortuose e male illuminate con il limite a 130 km/h. Il Ministro deve adoperarsi nel rivedere questi limiti secondo il concetto di velocità media del flusso e non dev'essere permesso di utilizzare i limiti come una trappola oppure una "pezza" alternativa alla doverosa esecuzione di lavori per la messa in sicurezza, e in testa ci sono le buche, la segnaletica e le barriere di protezione. Poi, quando saranno sistemate queste cose, potremo riparlare dei 150 km/h.

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