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Quello di Livraga è il secondo incidente ferroviario che coinvolge una tratta dell’alta velocità italiana. Pare che nel punto in cui è deragliato, il treno viaggiasse a 290 km/h, praticamente alla massima velocità prevista. Il bilancio delle vittime poteva essere più grave, ma il caso ha voluto che a bordo ci fossero appena 28 passeggeri, quasi tutti pare viaggianti nelle carrozze centrali.
Oltre 20 anni fa, però, le cose andarono molto peggio: il 12 gennaio 1997, l’Eurostar 9415 partito da Milano e diretto a Roma decide di effettuare una sosta tecnica a Piacenza per via di una porta guasta.
Pochi metri prima dell’arrivo in stazione, in prossimità di una curva, il “Pendolino”, come si chiamavano allora i treni veloci, deraglia e nel ribaltamento di sei delle otto carrozze muoiono otto persone: due macchinisti, due agenti della Polfer, due hostess e due viaggiatrici. Le indagini accertarono che la causa fu un eccesso di velocità. Il convoglio di quella che viene ricordata come la “strage del Pendolino” viaggiava a 160 km/h, cioè 55 km/h in più rispetto al limite di quel tratto.
Fu davvero una tragedia immane quella di Eschede, in Germania, l’anno successivo: è il 3 giugno del 1998 quando un treno ad alta velocità delle ferrovie tedesche deraglia e si schianta su un ponte stradale, provocandone il crollo. Nel disastro di Eschede perdono la vita ben 101 persone ed altre 194 rimangono ferite. Ci vollero mesi di indagini per capire che il deragliamento fu provocato dal cedimento di una ruota. Quello di Eschede è sinora l’incidente ferroviario più grave che abbia mai coinvolto un treno ad alta velocità.
40 furono i decessi nel 2011 a Wenzhou, in Cina, il 23 luglio del 2011. Allora la causa non fu la velocità, ma un tamponamento da tra due convogli per un problema al sistema di segnalamento del traffico. L’impatto avvenne su in viadotto, provocando la caduta per oltre 20 metri di quattro carrozze.
In Spagna viene ricordata con molto dolore la strage di Santiago de Compostela, avvenuta nel 2013: il 24 luglio il treno Madrid-Ferrol della Renfe deraglia con 222 persone a bordo nei pressi della stazione di Santiago. I morti sono 79. Il macchinista dichiarò che il treno viaggiava a circa 190 km/h nonostante il limite di velocità sulla curva che precede l’ingresso alla stazione fosse di 80 km/h.
Quelli di Eschede, Wenzhou e Santiago sono gli incidenti più gravi che si sono finora verificati su treni ad alta velocità.
In Francia, dove i TGV sono operativi dal 1981, l’unico incidente con morti finora registrato su una linea ad alta velocità è quello accaduto a Eckwersheim, sulla tratta Parigi-Strasburgo, il 14 novembre 2015. Il deragliamento avvenne a 265 km/h durante un test della linea ferrata che allora non era stata ancora aperta al pubblico, in una curva che il convoglio avrebbe dovuto affrontare a 160 km/h. Perirono in 11, tutti addetti ai lavori.
Statistiche alla mano, si può comunque dire affermare i treni ad alta velocità sono tutto sommato sicuri. Certamente più che le linee tradizionali, su cui in Italia, ma anche nel resto del mondo, si sono registrati gli incidenti ferroviari più gravi. Come la tragedia della stazione di Viareggio del 2009 con le sue 32 vittime e la strage della Bari-Barletta nel 2016, che provocò 23 morti.