Alluvione: consigli per auto e moto danneggiate

Alluvione: consigli per auto e moto danneggiate
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L'alluvione che ha recentemente colpito l'Italia ha messo in evidenza quali danni possono essere generati anche alle autovetture. Ecco quindi una serie di indicazioni su come comportarsi per cercare di salvare quanto possibile
10 novembre 2011

Le recenti disastrose alluvioni in Liguria e in Toscana hanno riproposto il problema dei danni che acqua e fango hanno arrecato alle auto, ai veicoli commerciali e alle moto. Una vettura alluvionata ha poche speranze di essere recuperata, soprattutto se non è possibile intervenire nelle prime ore dopo l'evento.

Le molte parti cave che costituiscono la struttura della carrozzeria e i materiali, sovente non impermeabili, con cui viene realizzato l'arredamento dell'abitacolo sono infatti un perfetto ricettacolo per l'umidità e per il fango.

La prima cosa da fare è staccare la batteria che può continuare a funzionare anche dopo l'alluvione. Disconnettere la fonte di energia è un'operazione non solo consigliabile ma obbligatoria, per evitare i rischi di una scarica di corrente o un corto-circuito durante i primi interventi.

Secondo 'step' quello del controllo dei danni: se il livello dell'acqua ha raggiunto il livello del cruscotto, ci sono poche speranze di recuperare l'auto, a causa della complessità dell'impianto elettrico dei modelli attuali.

Se l'auto è stata alluvionata con il motore rimasto in moto è egualmente improbabile che possa essere recuperata, in quanto l'ingresso del fango attraverso l'aspirazione danneggia irrimediabilmente il motore.

«Considerata la sempre maggior presenza di dispositivi elettronici di bordo nelle auto moderne - ha dichiarato Marco Mauri, chief country officer di Dekra Italia Holding - queste sono più vulnerabili e danneggiabili in caso di alluvioni. Tuttavia dipende dalle vetture, dalla loro età, da come sono state mantenute negli anni, dagli standard di progettazione e da come vengono fabbricati certi componenti. Ogni parte o componente del veicolo per avere l'omologazione deve superare specifiche prove e collaudi. L'impianto elettrico delle auto, ad esempio, viene sottoposto a prove idrauliche di spruzzo o, questo è il caso delle due ruote, di immersione proprio per verificare il loro livello di resistenza all'acqua.»

Il fai da te quando si ha che fare con un veicolo che è stato danneggiato dal fango per Mauri non è mai consigliabile: «Le vetture alluvionate devono essere controllate esclusivamente presso le officine qualificate – ribadisce Mauri - perché ne verifichino l'integrità dei componenti, dopo che la vettura è finita sott'acqua, e soprattutto ne controllino il motore per accertare che non sia stato compromesso.
Lo specialista potrà verificare, senza accenderlo, che il motore non sia pieno d'acqua. Dopo aver eventualmente eliminato fango e umidità, dovrà anche controllare l'impianto di scarico, perché il catalizzatore potrebbe non essere più funzionante. L'officina passerà poi ai controlli dell'impianto elettrico ed elettronico, procedendo se possibile all'accensione del veicolo e utilizzando i dispositivi di diagnosi OBD, per verificare l'eventuale presenza di problemi. L'acqua potrebbe aver creato dei falsi contatti o degli inizi di ossidazione provocando l'accensione delle spie di rilevamento. E' d'obbligo affidarsi alle officine qualificate le uniche che hanno le competenze tecniche e le strumentazioni per intervenire correttamente sui veicoli alluvionati.»

Fonte: Ansa
 

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