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Le recenti disastrose alluvioni in Liguria e in Toscana hanno riproposto il problema dei danni che acqua e fango hanno arrecato alle auto, ai veicoli commerciali e alle moto. Una vettura alluvionata ha poche speranze di essere recuperata, soprattutto se non è possibile intervenire nelle prime ore dopo l'evento.
Le molte parti cave che costituiscono la struttura della carrozzeria e i materiali, sovente non impermeabili, con cui viene realizzato l'arredamento dell'abitacolo sono infatti un perfetto ricettacolo per l'umidità e per il fango.
La prima cosa da fare è staccare la batteria che può continuare a funzionare anche dopo l'alluvione. Disconnettere la fonte di energia è un'operazione non solo consigliabile ma obbligatoria, per evitare i rischi di una scarica di corrente o un corto-circuito durante i primi interventi.
Secondo 'step' quello del controllo dei danni: se il livello dell'acqua ha raggiunto il livello del cruscotto, ci sono poche speranze di recuperare l'auto, a causa della complessità dell'impianto elettrico dei modelli attuali.
Se l'auto è stata alluvionata con il motore rimasto in moto è egualmente improbabile che possa essere recuperata, in quanto l'ingresso del fango attraverso l'aspirazione danneggia irrimediabilmente il motore.
«Considerata la sempre maggior presenza di dispositivi elettronici di bordo nelle auto moderne - ha dichiarato Marco Mauri, chief country officer di Dekra Italia Holding - queste sono più vulnerabili e danneggiabili in caso di alluvioni. Tuttavia dipende dalle vetture, dalla loro età, da come sono state mantenute negli anni, dagli standard di progettazione e da come vengono fabbricati certi componenti. Ogni parte o componente del veicolo per avere l'omologazione deve superare specifiche prove e collaudi. L'impianto elettrico delle auto, ad esempio, viene sottoposto a prove idrauliche di spruzzo o, questo è il caso delle due ruote, di immersione proprio per verificare il loro livello di resistenza all'acqua.»
Il fai da te quando si ha che fare con un veicolo che è stato danneggiato dal fango per Mauri non è mai consigliabile: «Le vetture alluvionate devono essere controllate esclusivamente presso le officine qualificate – ribadisce Mauri - perché ne verifichino l'integrità dei componenti, dopo che la vettura è finita sott'acqua, e soprattutto ne controllino il motore per accertare che non sia stato compromesso.
Lo specialista potrà verificare, senza accenderlo, che il motore non sia pieno d'acqua. Dopo aver eventualmente eliminato fango e umidità, dovrà anche controllare l'impianto di scarico, perché il catalizzatore potrebbe non essere più funzionante. L'officina passerà poi ai controlli dell'impianto elettrico ed elettronico, procedendo se possibile all'accensione del veicolo e utilizzando i dispositivi di diagnosi OBD, per verificare l'eventuale presenza di problemi. L'acqua potrebbe aver creato dei falsi contatti o degli inizi di ossidazione provocando l'accensione delle spie di rilevamento. E' d'obbligo affidarsi alle officine qualificate le uniche che hanno le competenze tecniche e le strumentazioni per intervenire correttamente sui veicoli alluvionati.»
Fonte: Ansa